La tensione tra Tosi e Salvini covava già dal 2014 ed era inevitabile che sfociasse nella querelle di cui leggiamo in questi giorni. Ad essere sincero la questione mi lascia del tutto indifferente, anzi, non mi appassiona per niente. Dopo le ramazze padane e la rinuncia alla sua storia indipendentista, la Lega ha cominciato trasformarsi in un normale partito italiano, e rinnegando in via definitiva il credo indipendentista, ha anche lasciato eccessivo spazio a coloro che erano rimasti nelle retrovie. Infatti, si sono fatti avanti quelli che un tempo facevano i gregari dei big, ovvero quelli che già pensavano italiano, per scalare il potere della nuova Lega.
Alla luce di ciò, i due contendenti, Salvini e Tosi, vedendo questi varchi nel vertice del partito, avevano pensato bene di ricoprire un loro ruolo di potere, per cambiare definitivamente la linea politica della Lega. Quindi era scontato che Tosi mirasse a candidarsi alle primarie del centro destra, ma non era invece scontato che Salvini diventasse il “fenomeno” che è oggi. Tutti e due però, per raggiungere i loro scopi, avevano messo in preventivo il tradimento con gli elettori della prima ora, e lo hanno fatto consapevoli di dover rinnegare tutto ciò che avevano fatto in passato.
Detto questo, la mia personale opinione è che Tosi perderà la partita dentro la Lega, ma Salvini sarà colui che perderà molto di più, se non riuscirà a farla diventare un partito nazionale. In sintesi, si avverasse ciò, i due si annullerebbero a vicenda e nessuno avrebbe mai la candidatura del centrodestra. Se questa ipotesi diventasse realtà, Tosi si accaserà in un nuovo partito, mentre Salvini inizierà la sua parabola verso la decadenza politica. Tuttavia, Salvini ha fatto una scelta politica, che è stata quella di dichiarare guerra all’euro, all’immigrazione, e più in generale, anche a questa Europa, ma quella di farsi politicamente appoggiare dalla leader francese Le Pen, per rastrellare i voti necessari a ipotecare la candidatura nel centrodestra, a mio parere non è stata una svolta saggia, anzi, è inidonea a costruire una coalizione e un progetto politico adatti a sfidare Renzi, e forse anche a partecipare a un futuro partito della Nazione.
Che il premier Renzi lavori al partito della Nazione non è una novità, infatti, lo stesso Renzi vorrebbe realizzarlo insieme al centrodestra, perché così potrebbero poi imporre enormi sacrifici agli italiani. In questo caso, molti rumors accostano Tosi al nuovo partito di Passera, mentre Salvini, che quando si tratta di Forza Italia diventa subito un moderato, dovrà accontentarsi di fare il gregario a un big insuperabile del centrodestra. Quindi, nei giochi di potere che si fanno a palazzo, non si pensa minimamente al futuro dell’Italia, e peggio ancora, a ciò che potrebbe accadere se il trend economico italiano rimanesse quello che conosciamo oggi. Pare logico, per i politici, che il partito della Nazione sia l’unico in grado di salvare capra e cavoli, quindi, di salvare il Paese, ma anche tutti loro, ovvero gli stessi politici che hanno determinato questa catastrofe economica. Se questo fosse il loro intento, gli italiani non avrebbero più speranze, in quanto questo partito della Nazione non potrebbe mai ricostruire un futuro a un Paese vicino al default.
Infine, non credo che Salvini e Tosi si preoccupino di tutto ciò, tanto per loro il futuro è già oggi, e non credo nemmeno che siano preoccupati di sbagliare, tanto, comunque vada, avranno dimostrato di essere dei nani in politica e di aver saputo badare solo al potere.