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Si alla secessione, ma non per creare un altro leviatano

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di GIOVANNI BIRINDELLI L’autodeterminazione è una delle implicazioni fondamentali del pensiero liberale. Da un punto di vista liberale, autodeterminazione significa, in primo luogo, che, purché egli agisca all’interno della legge intesa come principio generale e astratto (risultato di un millenario processo spontaneo di selezione culturale di usi e convenzioni), l’individuo deve essere protetto dall’interferenza di chiunque: Stato centrale, autorità locale, decisioni collettive, eccetera. Ma significa anche che laddove sono inevitabili decisioni che non possono essere prese a livello individuale, queste devono essere prese a livello più periferico possibile, cioè il più vicino possibile all’individuo, lasciando allo Stato centrale (sia esso l’Italia o domani l’Europa o la Lombardia) quasi nulla. Nel caso in cui uno Stato si sia dimostrato incapace di rispettare il principio dell’autodeterminazione (per esempio nel caso dell’Italia), la secessione è auspic
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1 COMMENT

  1. Nel particolare momento attuale bisogna diffidare da chi vuole, da una posizione di potere, farsi promotore del cambiamento, magari con una delega in bianco. Costoro vorranno ridurre il trasferimento di tassazione allo stato centrale (Roma) per poterlo maneggiare e gestire meglio. Ambiscono, dunque, ad aumentare il proprio potere, non migliorare l’efficienza tra stato e cittadino, altrimenti avrebbero già fatto una grossa ostruzione contro lo stato di Roma. Pussa via!!
    Servono elementi che dicano in quale direzione andare, non solo tenerci del denaro a casa propria, non basta!
    Tutto quanto scritto in questo chiarissimo articolo, si può vedere applicato nella nostra vicina Svizzera. Avete visto qualche politico lombardo o veneto organizzare una campagna massiva di informazione su come funziona la confederazione? Forse perché a fare il politico in Svizzera non si diventa per nulla ricchi?
    Il grande (anche fisicamente) politico ticinese Norman Gobbi ha esortato a Bergamo qualche settimana fa ad un piccolo pubblico leghista: “incazzatevi!”.
    Personalmente trovo strano che invitino a Bergamo un ticinese mentre il segretario si sta lanciando come futuro leader cagnolino del centro-destra… coerenza? Da questi attuali politici?
    A.d.G.

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