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Sovranita’ monetaria, l’ultima invenzione dei keynesiani

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di GARY NORTH Una delle frasi più perverse che possiamo sentire oggi tra i conservatori ed i sostenitori del libero mercato, è questa: "sovranità monetaria". Ogni volta che leggete o sentite le parole "sovranità monetaria", pensate al "Federal Reserve System". Oggi qualsiasi difesa della sovranità monetaria, è una difesa del Federal Reserve System e di un sistema monetario fiat gestito dal governo federale: biglietti verdi. E' sia Janet Yellen sia Ellen Brown. In entrambi i casi, è keynesismo.Non vedo alcuna ragione per sostenere la sovranità monetaria, a meno che non siate molto precisi e dite che la sovranità monetaria significa sovranità esclusiva del libero mercato, il che significa niente licenze statali per le banche, locali, statali, nazionali o internazionali. Questo non è ciò che la maggior parte delle persone intende con sovranità monetaria, né è ciò che la maggior parte delle persone capisce quando ascolta le parole "sovranità monetaria".NIENTE SOVRANI
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1 COMMENT

  1. Keynes è vissuto negli anni trenta, in una situazione economica molto diversa che assomiglia a quella attuale solo per la crisi economica generale. Voler adottare le sue ricette equivale a voler adottare quelle comuniste, nate nel XIX con la rivoluzione industriale. Negli anni settanta tutte le teorie economiche erano già insufficienti, ci furono delle revisioni e nacquero così le scuole neokeynesiane, neo monetariste, ecc.
    Keynes in una situazione attuale ha una sola ricetta: aumentare la spesa pubblica finanziandola con aumento della tassazione. In Italia fare una cosa del genere è semplicemente demenziale, vista la quantità di spesa di spesa pubblica e di tassazione (come ha detto un economista, se le teorie di Keynes fossero giuste l’Italia sarebbe il paese più ricco del mondo…). Essendo improponibile l’aumento della tassazione, perché a causa della curva di Leffer (ignota ai keynesiani…) si provoca solo recessione ecco i keynesiani saldarsi con i monetaristi: finanziamo la spesa pubblica stampando moneta. I monetaristi in realtà vorrebbero stampare moneta per finanziare le imprese ma il succo è lo stesso.
    La chiamo l’economia della “bacchetta magica” o della “navigazione a vista”, si spera che un singolo provvedimento sia la panacea di tutti i mali oppure ci si focalizza su un singolo problema o sull’oggi senza avere una visione d’insieme.
    La ricchezza, quella vera, è quella dei nostri padri, basata sul lavoro, il risparmio e la ricchezza solida (case, imprese, terreni,ecc). Sperare di risolvere il problema facendo default del debito pubblico, o uscendo dall’euro per convertirlo nella nuova moneta svalutata o provocare inflazione per diminuirne il valore è miopia se non cecità.
    Il debito pubblico era del 100% del Pil agi inizi degli anni novanta, è arrivato al 120% nel 2011, per arrivare ad oltre il 130% attuale. Qualunque cosa si faccia se non si rimuovono le cause che provocano l’esistenza e la crescita del debito pubblico tra pochi anni saremo di nuovo daccapo. La causa del debito pubblico è la spesa pubblica o meglio sono tutti gli sprechi, le ruberie, i privilegi, gli errori del settore pubblico in un modo o nell’altro finiscono tutti li.
    Il settore pubblico è la causa della crisi attuale, crisi ormai ventennale, per mantenere la spesa pubblica c’è stato un costante aumento di tassazione e debito pubblico. Qualunque provvedimento miope, per esempio diminuire la tassazione solo sulle imprese, è destinato al fallimento. Le imprese per vivere devono vendere e chi vendono se la gente è senza soldi? Diventano tutte esportatrici? Questo è une esempio del fatto che la crisi si può superare solo con una visione d’insieme, tassazione, reddito e risparmio delle famiglie, tassazione, costo del lavoro, burocrazia, coste delle utenze per le imprese, tassazione, debito pubblico, legislazione, fiscalità, qualità e quantità della spesa pubblica. Vi dico subito che qualunque soluzione “reale” significa tagliare ed eliminare privilegi o posti di lavoro pubblici e pensioni fasulle, non esistono scappatoie. Nessuno lo farà e quindi l’unica soluzione è eliminare l’Italia, creare nuove entità statali, la Confederazione Longobarda, la Repubblica delle Due Sicilie, ecc che ripartano da zero in materia di debito, statali assunti, pensioni concesse lasciando ogni onere e privilegio preesistente alla ormai scomparsa e non rimpianta Repubblica Italiana.

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