di MATTEO CORSINI
Donald Trump: “Il dollaro sta diventando troppo forte e preferirei che la Fed mantenesse bassi i tassi di interesse”.
Durante la lunga campagna elettorale per le presidenziali che hanno portato alla Casa Bianca,Trump, ho sempre faticato a capire come questo signore fosse considerato eleggibile da una parte neppure troppo esigua del variegato mondo libertario statunitense. Probabilmente per molti era una scelta più anti-Clinton che pro-Trump, ma se l’offerta politica non convince, esiste pur sempre la possibilità di non votare.
Che Trump fosse indigeribile per un libertario a me pareva evidente già allora, dato che prometteva tagli fiscali ma non indicava tagli di spesa, bensì aumenti. Quello non è un modo per ridurre il “big government”, ma per lasciare il government big e far lievitare il debito, che non è mai un pasto gratis.
Nell’ottobre del 2015, quando era già in campagna elettorale, Trump criticò Janet Yellen perché manteneva b
Quello che apprezzai di più nella campagna elettorale di Trump fu l’intenzione di disimpegnare gli Usa dai tanti scenari di guerra, pre-guerra, invasioni, disordini in giro per il mondo.
Pensavo che fosse facile da fare, con conseguenti risparmi colossali di spesa federale e collegata riduzione delle imposte.
Non so a quanto ammontino le spese federali militari, ma penso si tratti di molti miliardi per anno.
Anche solo dimezzarle lascerebbe spazio a consistenti alleggerimenti fiscali.
Pare che le cose non stiano andando per questo verso.
Siamo così assetati di libertà economica, che ogni cialtrone che la prometta, ci illude e ne diventiamo fanatici sostenitori. Pur non ritendendolo affatto un cialtrone, il Dr Berlusconi fece lo stesso nel 1994, e mi pare che ora continui a farlo. Questo serva di monito ai costruttori di nuovi stati, nel mondo, compresi i veneti.