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Venezuela, per il manifesto è un paese eco-sostenibile

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di MATTEO CORSINI

Per esempio, non prova ancora alcun imbarazzo chi scrive sul Manifesto, dove ancora in questi giorni è possibile trovare articoli e interviste nelle quali le gesta di Maduro sono viste con grande indulgenza, se non proprio con l’entusiasmo dei primi tempi del chavismo.

Ne esce quindi l’intervista a tale Miguel Angel Núñez, direttore dell’Istituto universitario latinoamericano di agro-ecologia, che parla di eco-socialismo. Ecco il suo parere sulle ultime misure prese da Maduro: “Si tratta di misure opportune e necessarie, indispensabili per avviare una transizione economica che si lasci alle spalle il modello mono-esportatore e la dipendenza dalle grandi imprese responsabili della produzione, dell’importazione e della distribuzione di beni essenziali. Tali misure, vincolando il bolívar sovrano al petro, a sua volta garantito dalle nostre riserve petrolifere del Paese, mirano a rafforzare il potere d’acquisto della nuova valuta sulla base delle nostre ricchezze anziché di una dinamica speculativa. Allo stesso tempo, si corregge la distorsione nei meccanismi di formazione del cambio che è stata la principale causa dell’iperinflazione, mentre l’aumento del prezzo della benzina dovrebbe fermare il contrabbando di idrocarburi lungo le nostre frontiere, garantendo il superamento del deficit fiscale interno. Il nuovo schema monetario, tributario e fiscale può generare le condizioni per stimolare un’economia produttiva, diversificata ed eco-socialista”.

Voglio sperare che questo signore sia più ferrato in altre materie, perché affermare che il problema del bolivar fosse il meccanismo di formazione del cambio è come prendersela con il termometro se segnala la febbre alta. Se il bolivar non fosse stato stampato in quantità crescenti esponenzialmente, non avrebbe potuto continuare a svalutarsi. Quando una moneta fa quella fine, significa che le aspettative sulla sua svalutazione sono molto radicate nella generalità di coloro che la devono utilizzare come mezzo di scambio. E queste aspettative arrivano a essere così radicate quando, per lungo tempo, quella moneta è stampata senza sosta.

Ovviamente se qualcosa andrà storto, lo si deve come sempre a nemici e complotti esterni: L’unica incognita è legata alla minaccia di un intervento militare, considerando che la Colombia, dopo aver tratto enorme vantaggio dall’illegale commercio di benzina, alimenti e denaro, potrebbe scatenare ora un conflitto bellico”. Pur con le dovute differenze, il mio pensiero va ai nostri governanti quando mettono le mani avanti nel caso di una nuova impennata dello spread.

Ed ecco la prospettiva di un ritorno a una società Contadina: Siamo impegnati a superare le distorsioni agroalimentari provocate dall’agribusiness, per riscattare la nostra genuina e sostenibile economia contadina”. Addirittura: Dobbiamo superare la dipendenza nel modo di mangiare e di vestire e altri analoghi guasti ideologici. E stiamo lavorando affinché la nuova Costituzione presenti spiccati tratti eco-socialisti, sulla base del concetto di sovranità ambientale”.

Spero che i sovranisti di casa nostra non prendano spunto, altrimenti corriamo il rischio di trovare in costituzione anche le prescrizioni su cosa mangiare, quando e in che quantità.

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