di LUIGI MARCO BASSANI
La politica si è ormai strutturata su ultrasemplificati canoni rousseauiani, ossia come una serie di costrizioni nei confronti dell’individuo in vista di conclamati benefici collettivi. Con il vantaggio dell’automatismo istituzionale: non occorre credere alla volontà generale per obbedire alle leggi, basta un minimo di prudenza.
Ma proprio questo immaginario scambio fra libertà individuale e benessere di tutti - che ridisegna le nostre convivenze dal Settecento in poi - spiega l’inesistenza di qualunque formazione che chieda voti per ampliare la sfera delle libertà individuali. Sarebbe come giocare a poker senza soldi.
Dal punto di vista politico e culturale ciò che è accaduto in questo non Paese negli ultimi due anni - in breve, il più illiberale regime antiCovid (con i peggiori risultati certificati) che ha incontrato il minor grado di resistenza della popolazione al mondo - è semplicemente paradigmatico di un’accettazione profonda dell
Si arriva sempre al punto dolente.
Alla Spranga.
No spranga, no freedom