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Banche, nessuno mette in discussione il sistema a “riserva frazionaria”

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di MATTEO CORSINI "Lo Stato non può farsi carico dell'ammontare complessivo dei risparmi andati in fumo dei piccoli obbligazionisti. La responsabilità primaria di quanto avvenuto è del sistema bancario, che quindi dovrà concorrere sicuramente e con un contributo importante per rispondere alle richieste dei cittadini più deboli coinvolti in questa vicenda. Noi faremo la nostra parte. Stiamo studiando una misura che tenga conto della delicatezza specifica della questione ma al tempo stesso sia in linea con le regole del mercato. Altrimenti rischiamo di creare un precedente serio". Nella generale confusione che caratterizza la vicenda di quello che è stato definito salvataggio di quattro banche da tempo in amministrazione straordinaria, anche il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, ha detto la sua.   Il ministro Padoan, per allontanare i sospetti di aiuti di stato da parte della Commissione europea, è arrivato a parlare di “aiuti umanitari” a cui il governo
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3 COMMENTS

  1. Forza “indipendentisti”…
    Allargatevi un po, perché fermarsi solo alla riserva frazionaria, quando a monte c’è molto di peggio?
    Silenzio……….

  2. Nel rapporto con le banche il risparmiatore è in posizione di inferiorità per legge.
    Le varie associazioni dei consumatori a cosa servono, allora?
    Personalmente, e lo ripeto, sul conto tengo il minimo per due ragioni.
    Uno, perché non mi fido delle banche in senso lato.
    Due, perché i miei soldi non devono partecipare alla sagra dei prestiti con riserva frazionaria microscopica.
    Ma io sono da solo.

  3. La riserva frazionaria è una concausa insieme al consorzio di volontà truffaldine che in sincrona concomitanza consentono di mascherare ai semplici la realtà.
    Con la riserva intera i depositanti che lo desidererebbero potrebbero essere sicuri di avere sempre a disposizione il proprio saldo di tesoreria per il ritiro in ogni momento, salvo furto o evidente sotrazione dolosa evidenti e perseguibili direttamente.
    In costanza anche di riserva intera il depositante che VOLESSE diventare “prestatore” perderebbe (come viene oggi indistintamente in ogni caso senza opzione diversa realmente esercitabile) la disponibilità delle somme prestate per il periodo contrattualmente convenuto ed al posto di essere proprietario delle somme diventa creditore delle stesse verso la banca o istituzione prestataria. Il creditore è soggetto al rischio di insolvenza della controparte. Punto. Le banche continuerebbero ad essere fallibili ed a creare danni ai risparmiatori che si fidano per sano lucro. Ci risparmieremmo forse un po’ di cretini che parlano a vanvera e le responsabilità sarebbero accertabili come lo sono, o lo dovrebbero essere, per tutte le altre imprese.
    Non ci sarebbero più alibi ipocriti ed interessati; sarebbe un mondo diverso.
    Purtroppo la gente non vuole salvarsi, vuole essere salvata. Perciò andremo tutti al macello.

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