Innumerevoli filosofie, religioni, mitologie, tradizioni, discipline, sistemi di pensiero, e grandi figure influenti reali e immaginarie, etc… ci hanno dato un messaggio che suonava come: conosci te stesso, cresci, sviluppati, approfondisciti, diventa pienamente ciĆ² che sei.
Un messaggio di crescita personale, attraverso percorsi che potevamo essere ascetici, marziali, intellettuali, religiosi, filosofici, psicanalitici, di meditazione o tutte queste cose assieme. Un messaggio che si puĆ² trovare nei contesti e nelle culture piĆ¹ disparate, dai miti dove lāeroe attraverso un lungo viaggio, costellato di prove, impara a comprendere se stesso e il mondo, matura e acquista infine la saggezza, alla letteratura di self help, dallo yoga alle arti marziali, se vogliamo.
Un messaggio per cosƬ dire individualista, di āpersonalizzazioneā, di emancipazione, che diceva ātu sei tuā e invitava ad esplorare sĆ© stessi, le proprie capacitĆ e possibilitĆ , la propria complessitĆ , le proprie relazioni con il mondo, la propria mente e il proprio corpo, e a definirsi come persone e come individui. Un messaggio che dava la crescita personale, la forza, lāintelligenza, il coraggio, la generositĆ , la saggezza, la disciplina, la consapevolezza, etc.. come virtĆ¹ e obbiettivi che un individuo dovrebbe cercare di perseguire.
Un messaggio che parlava della conquista di sĆ©, e di come si diventa sĆ© stessi, che esaltava la consapevolezza di sĆ©, come via allāemancipazione, come forma di liberazione, come rivoluzione interiore.
E non con lāidea che un individuo debba concepirsi isolato, privo di relazioni, privo di un contesto culturale, o senza una storia. Al contrario, con lāidea che con la tua crescita personale migliorano anche le tue relazioni, il tuo senso di responsabilitĆ , la tua capacitĆ di apprezzare ciĆ² che hai intorno, il tuo apporto alla comunitĆ , il tuo rispetto per gli altri e la tua disponibilitĆ verso di loro.
Spesso negli ultimi due secoli ĆØ un messaggio che ha indicato questa via anche come la via alla prosperitĆ , al successo, allāimprenditorialitĆ , alla capacitĆ di definire e raggiungere i propri obbiettivi, di trovare la felicitĆ , di star bene, di far funzionare le proprie relazioni affettive, di riuscire a costruirsi una famiglia.
In tutte le sue sfumature questo ĆØ un messaggio individualista, di libertĆ , di responsabilitĆ e di potere individuali. Per questo ĆØ anche un messaggio, per esempio, intrinsecamente anti razzista, visto che il razzismo ĆØ una forma di collettivismo.
Oggi abbiamo il progressismo, la critical race theory, etc… che indicano la via opposta.
Tu non sei te stesso, prima lo capisci meglio ĆØ: tu sei il colore della tua pelle, tu sei il tuo genere, tu sei la tua classe. Ć un messaggio di spersonalizzazione e di disindividualizzazione. Ć un invito a compiere un percorso di rinuncia a sĆ©. In tutte le sue sfumature questo ĆØ un messaggio collettivista, antitetico alla libertĆ , alla responsabilitĆ , alla crescita individuali e in definitiva anche razzista.
Ć anche un messaggio statalista, in cui diritti e libertĆ individuali non hanno posto, perchĆ© lāindividuo stesso, lāidea stessa di persona, singola e unica, e lāidea stessa che questa unicitĆ sia una cosa bella, grande, forte, potente, profonda, piena di potenzialitĆ , sono rifiutati. E se lāindividuo e tutto ciĆ² che ĆØ individuale non conta – lāidentitĆ individuale, il percorso individuale, la crescita individuale, i diritti individuali, la responsabilitĆ individuale, lāiniziativa individuale, etc… – lo statalismo ĆØ la logica conseguenza.
Aneddoto: La cellula PCI di un paesino calabrese ospita niente polpo’ di meno che il segretario provinciale del partito. Il capocellula si esibisce in un sanguigno elogio della classe operaia e del luminoso futuro della rivoluzione proletaria. Al termine il segretario provinciale lo loda: “Bravo sei un individuo di grande esempio per tutti i compagni!” Il capocellula guarda torvo il segretario e risponde: “Individuo mala parola ĆØ! Nessuno se pemmettesse mai di pallare accusƬ a mia!”
Che bell articolo! Chiaro ed indiscutibilmente vero nel suo contenuto. PerĆ² qualche riga per citare o ricordare Socrate, visto il tema trattato, la si poteva usare. Comunque complimenti.