di MATTEO CORSINI
Margrethe Vestager, al secondo mandato come commissaria europea alla concorrenza, è candidata alla presidenza della BEI. Negli anni alla Commissione è stata spesso criticata, a sud delle Alpi, per un atteggiamento troppo rigido. Il che, solitamente, è un punto di forza per chi ha a cuore il libero mercato. Per quanto questo sia comunque un concetto distante dall'approccio di dirigismo incrementale a cui ci ha abituato nel corso degli anni la Commissione Ue.
Va peraltro detto che, in merito agli aiuti di Stato, non sempre il suo agire è stato omogeneo. In sostanza è dipeso almeno in parte dalla forza (sia politica che finanziaria, e le due cose sono strettamente connesse) dello Stato interlocutore. Cosa di cui spesso si sono lamentati a sud delle Alpi, continuando a non voler riconoscere che, anche a livello di Stati, avere un bilancio sano o scassato dà un potere contrattuale diverso e che, a livello comunitario, convivono cooperazione e competizione tra S
La prendo alla lontana. In Germania Est vi era il multipartitismo, questo è ignorato dai più, vi erano i Cristiano democratici, i Socialdemocratici ma ovviamente il sistema era fatto in modo che vincessero sempre i comunisti. Anche l’Unione Europea finge di avere il multipartitismo, un parlamento, in realtà il sistema è congegnato in modo che vinca e governi sempre la sinistra, il parlamento ha solo funzioni consultive e le vere mani del potere sono in mano a socialisti tendenti al comunismo, non eletti e non votato. Capito questo perché stupirsi se uno dei detentori del potere, non eletta e non votata, parli di aiuti di Stato? Per loro è più che naturale in uno Stato socialista.