di GIOVANNI SALLUSTI
da www.lintraprendente.it
Qualche salviniano più realista del reuccio padano s’arrabbia parecchio, se s’accusa il Capo di “statalismo”. Qui l’abbiamo fatto spesso, per puro dovere professionale, ovvero mero istinto di cronaca. Ci sembrava e ci sembra, infatti, che le politiche auspicate e praticate da Matteo Salvinie le sue categorie di riferimento siano virate palesemente verso: più protezionismo, più Stato, perfino più retorica (pseudo)nazionalista. Chi si risente è in malafede, è un caso flagrante di falsa coscienza, è qualcuno che tarocca il dibattito perché sa benissimo che così facendo il “salvinismo” sta tradendo via via l’autonomismo, il liberismo e tutto quello che pulsava alle origini ormai remote del fenomeno-Lega, origini anzitutto migliane, marchiate da quel grande nemico filosofico dello Stato moderno che è stato Gianfranco Miglio.
Ecco, ora dalle parti di Salvini si gioca a carte scoperte, per cui anche qualche s
Dai Matte’: hai fatto trenta, fa’ trentuno! Oltre allo statalismo, tira fuori anche un po’ di cattolicesimo “sociale”, ma di quello buono, “adulto”. Mi raccomando, eh!
Statalismo un piffero