di GILBERTO ONETO
Fra qualche giorno lorsignori si inaugurano l’Expò, tutti sorridenti, col vestito della festa a tagliare nastri scrupolosamente tricolori.
Che la vicenda finirà male lo sanno tutti, anche se per ragioni scaramantiche o di semplice autodifesa politica, c’è chi sostiene che alla fine andrà “benino”, che il solito italico stellone ci metterà qualche toppa.
Sarà un buco economico, un disastro urbanistico e un investimento che porterà vantaggi solo ai soliti noti (o ignoti) e che procurerà un gran lavoro per tribunali e cronisti giudiziari. Per spirito patriottico o per disciplina di partito, gli avvisi di garanzia partiranno forse solo dopo la conclusione della paccottigliosa kermesse. Resteranno strascichi, polemiche, debiti, opere inutili, catafalchi rugginosi e la solita amarezza per tutte le occasioni e le risorse buttate via.
Una esposizione è fatta per esporre qualcosa, per mostrare qualcosa di speciale di cui si va orgogliosi, che da
leggere Oneto è sempre un piacere!
E’ tutto vero.
Una fotografia esatta.
Il buonsenso avrebbe consigliato di non spendere tutti questi soldi, ma la politica non è buonsenso.
I costi, come al solito, ricadranno sui sudditi.
Qualcuno ha scritto che succederà come in grecia quando si tennero non so se le olimpiadi o altro.
Debiti su debiti.
Ora pagano.