di LEONARDO FACCO
“Noi riteniamo queste verità sono per sé stesse evidenti: che tutti gli uomini sono creati uguali ed indipendenti dal Creatore e dotati di certi inalienabili diritti, fra i quali la Vita, la Libertà, e la ricerca della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, le persone hanno diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri alla popolazione meglio adatta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità”. Questa, è senza dubbio alcuno, una delle frasi più famose di Thomas Jefferson, padre fondatore degli Stati Uniti d’America.
Fortunatamente, nonostante il ruolo dei governi sia andato ben oltre gli auspici dell’autore della dichiarazione d’indipendenza, c’è ancora chi della ricerca
Ma mandare via quei porci di Roma e vivere così però tra laguna, Jesolo e Valdobbiadene no?
Parteciperei!!!
Quello che scrisse Jefferson è da recitare a memoria ogni volta che ci si imbatte con i politici e il potere nostrani.
Se io fossi in Leo , quando è invitato in tv, farei sempre questa premessa storica.
Durata 20 secondi, tanto per richiamare alla realtà quel branco di pecore presenti negli studi televisivi.
Tanto per far capire che chi ama davvero la libertà e la capisce non è una pecora, ma è disposto a vivere come un lupo e a difendersi.
Consiglio recepito. 🙂
Non sono solo anarchici, antistatalisti e indipendentisti, sono anche estremamente solidali fra di loro. Ricordo una puntata in cui due due di loro sono andati a pesca sul lago ghiacciato e si sono spinti molto lontano con la motoslitta che poi si guasta. All’imbrunire, non vedendoli tornare, gli altri abitanti iniziano una battuta di ricerca con altre motoslitte finchè, nella notte, non riescono a trovarli prima che i due poveretti muoiano assiderati a 50° sottozero. Questa è solidarietà, non i contributi imposti dal governo per aiutare i deboli che, quando non interamente rubati dalla politica, aiutano i parassiti della società.
Forse non l’ho sottolineato abbastanza nell’articolo. Grazie per la precisazione.
Interessante.
Temo però che tutto questo -il programma televisivo e l’articolo stesso– possano avallare l’equazione no-stato=vita selvaggia
che a sua volta porta a concludere che lo stato rimane preferibile
C’è interpretazione ed interpretazione. Io potrei dirti: il programma sta ad avallare che se un quartiere di Milano decide di fare da sé si può fare alla grande, visto che lo si riesce a fare in uno sperduto e inospitale lago del Canada.