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Crisi economica in veneto, se ne è discusso in una serata

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Un parterre d’eccezione quello che si è presentato ieri in Calle 2 Portoni a Mestre per affrontare la questione “Crisi economica in Veneto…quale soluzione?”. Al tavolo, moderati dal giornalista e scrittore Edoardo Pittalis, Arrigo Cirpriani, forse il veneziano più famoso al mondo per via del suo marchio Harry’s Bar, Damaso Zanardo, imprenditore nel campo della logistica come amministratore delegato della Zanardo Logistic s.p.a. e presidente del Comitato Città Metropolitana, Alessandro De Caro, presidente dell’ordine degli Psicologi del Veneto, Mattia Malgara, nelle vesti di imprenditore e fondatore e presidente di “Oplà che Bontà”, Roberto Agirmo, esperto di turismo e titolare di “Infoviaggi” oltre che porta voce del movimento Noi Veneto Indipendente, e Luca Azzano Cantarutti, politico e avvocato.

La serata, organizzata da Noi Veneto Indipendente, ha lasciato per una volta da parte la politica per dare risposte concrete al mondo imprenditoriale. Magistralmente coordinati dall’ex firma de Il Gazzettino, la questione è stata sviscerata con enorme attenzione dagli illustri ospiti che hanno sottolineato come la crisi economica “che tanto ha spaventato le persone anche solo come termine demonizzando anche le imprese straniere che vogliono investire in Italia” (per usare le parole di Cipriani), dovesse essere affrontata da una Regione con una predisposizione al lavoro insito nel suo cuore come il Veneto avesse già in se le forze per affrontarle. Esplicite anche le parole del presidente dell’ordine degli psicologi del Veneto crisiveneto2Alessandro De Caro: “In Italia non esiste una mobilità del lavoro né una sua tutela che abbiano permesso di creare un giro del lavoro atto ad affrontare la crisi. È mancato anche il benessere produttivo investendo nel “benessere” del proprio settore creando quindi uno stato di “crisi e depressione” che poi, estremizzati hanno portato agli eclatanti casi che abbiamo vissuto in questi anni”.

Zanardo, dal canto suo, ha analizzato la vicenda dal punto di vista della spinta che la città metropolitana potrebbe fornire. “La città metropolitana – ha detto Zanardo – fornirebbe nuove infrastrutture, posti di lavoro, tecnologie e movimentazione del lavoro e dei flussi turistici che ne farebbero la vera punta di diamante dell’unica regione in Italia che può offrire tutto al turista: il Veneto. Eppure noi a Venezia ci stiamo anche muovendo in ritardo rispetto ad altre realtà italiane ed europee”. Alla fine la parola è passata all’imprenditore Mattia Malgara, candidato sindaco a Venezia, che, in un settore di nicchia, è comunque riuscito, attraverso sinergie anche con l’estero a resistere alla crisi senza intaccare la propria forza lavorativa. Il settore turismo è vitale soprattutto per Agirmo, esperto nel settore, che ha spiegato come “nonostante il calo, il Veneto è riuscito anche nel 2013/2014 a fare, da solo, il 40% del fatturato turistico italiano. Sarebbe un suicidio non sfruttare queste basi per un rilancio, come sarebbe un suicidio non tenere conto di questa forza”.  Il colpo di scena arriva alla fine. Senza preavviso l’avvocato Azzano Cantarutti, ha sottoposto a Malgara la questione dell’indipendenza Veneta alla luce dei dati emersi nella serata. L’imprenditore veneziano sposa la linea del Governatore Zaia rispondendo affermativamente. “Tanto più – ha concluso Malgarache le testimonianze portate sul tavolo da persone che nel mondo non possono essere messe in discussione, direi che parlano da sole”. All’ombra di un tavolo economico anche uno sguardo al futuro del Comune di Venezia?

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