di ROBERTO BOLZAN
Devo fare una critica al bel libro di Leonardo Facco, “Elogio del contante”. Qualcosa manca. A mio parere il libro non tocca un punto fondamentale che rende l’abolizione del contante un crimine sul piano morale, ontologico ed escatologico perfino. Il punto più importante a mio parere, che sovrasta tutti gli altri.
L’eliminazione del contante ha infatti l’effetto di impedire al cittadino di evadere, cioé di compiere un’azione scorretta e contro la legge.
Lasciamo stare per il momento i discorsi sulla liceità, sul diritto o addirittura sulla positività di togliere allo stato la greppia nella quale si nutre. Possiamo farli in un altro momento. In questo momento sto pensando al diritto dell’uomo di compiere il male. Ammesso quindi che l’evasione sia il male, lo stato eliminando il contante ci impedisce di compiere un’azione malvagia, diciamo più laicamente di compiere un reato. Questo è un bene, si direbbe, ma sbagliando, perché in rea