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Fao, ambiente, cibo, sostenibilità: ecco ricomparire il distopico 2030

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di FRANCO CAGLIANI La data è sempre la stessa: 2030. La scusa è ormai trita e ritrita: l'ambiente. Il protagonista del piano è la solita organizzazione sovrannazionale: l'Onu. La scusa, invece, per continuare a propagandare queste fandonie è il virus, il Sars-Cov-2, trasformato in qualcosa di temibile attraverso una operazione propagandistica senza eguali, ma con una letalià identica a quella delle influenze del passato. Ogni anno quasi un terzo dei generi alimentari prodotti nel mondo diventa rifiuto, costituendo circa il 7% dell’emissione totale dei gas serra. Chi lo dice? L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO), un ente fratello dell'OMS checi racconta che la quantità di cibo sprecato è pari a quello coltivato, ma non mangiato, su un’area più grande della Cina. Ecco, la Cina, che come messaggio subliminale compare anch'essa in quest'epoca distopica. La FAO spend
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2 COMMENTS

  1. anche la FAO un carrozzone!?… sono gli imbrogli planetari tipo COVID inventati dalle strutture megagalattiche che si nascondono dietro a sigle inventate al momento e che si tramandano e si trasformano..in potere. Meglio puntare su soggetti singoli che si conoscono e hanno bisogno di sostegno là dove operano. .

  2. Giusto e bello evitare gli sprechi. Perciò si cominci a non sprecare più risorse per pagare gli stipendi dei burocrati parassiti della FAO. Diamo a qualche povero il corrispettivo risparmiato.

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