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Hong kong, arresti per manifestazioni dell’anno scorso

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di REDAZIONE

Ted Hui e Lam Cheuk-ting hanno annunciato il loro arresto su social media. Il post sull’account Twitter di Lam dice che è stato arrestato con l’accusa di cospirarazione per danneggiare le proprietà e ostacolare la giustizia durante una protesta nel luglio 2019.

Tra le accuse anche una di sommossa relativa a una manifestazione del 21 luglio 2019. Quel giorno un gruppo di più di 100 uomini vestiti di bianco attaccò i manifestanti (e i passanti) colpendoli con tondini d’acciaio e canne di rattan in una stazione della metropolitana. In relazione a quei fatti i manifestanti e molti oppositori politici hanno accusato la polizia di collusione con gli aggressori, in quanto quella notte arrivarono in ritardo sulla scena del crimine e non effettuarono arresti. Dal post sulla pagina Facebook di Hui non si evince l’accusa che gli è stata mossa.

Il presidente del Partito democratico di Hong Kong, Wu Chi-wai, definito gli arresti di Lam e Hui “ridicoli”. Il deputato James To ha detto che gli arresti rappresentano una vera e propria persecuzione politica. I due sono stati arrestati insieme ad altri 14 – di età compresa tra i 26 e i 48 anni – in relazione alle proteste dell’anno scorso, la fonte di queste informazioni, riporta Associated Press, è un funzionario di polizia che ha parlato in condizioni di anonimato perché non era autorizzato a parlare con la stampa prima del rilascio di una dichiarazione ufficiale. La città che gode di uno status di semi-autonoma ha vissuto mesi di proteste dopo che il governo aveva annunciato l’intenzione di approvare un disegno di legge sull’estradizione che avrebbe permesso di trasferire in Cina per essere processati le persone accusate di crimini.

La rabbia contro questo progetto di legge, visto come una violazione delle libertà dell’ex colonia britannica, ha originato grandi manifestazioni che a volte si sono trasformate in scontri tra polizia e dimostranti. Le proteste sono continuate anche dopo che il disegno di legge è stato accantonato. In seguito la Cina ha approvato una legge sulla sicurezza nazionale che è stata considerata come un attacco al principio “un paese, due sistemi” in base al quale Hong Kong è stata governata fin dal suo ritorno alla Cina nel 1997.

Dall’inizio delle proteste nel giugno 2019, la polizia di Hong Kong ha eseguito più di 9.000 arresti. Tra le figure di spicco a favore della democrazia che sono state arrestate ci sono gli attivisti Joshua Wong e Agnes Chow e il magnate dei media Jimmy Lai. Proprio ieri a Roma Nathan Law, storico leader del movimento studentesco degli ombrelli, ha manifestato insieme ai radicali davanti alla Farnesina per chiedere il sostegno dell’Italia alla lotta per la democrazia a Hong Kong in concomitanza con l’incontro tra il ministro degli Esteri Luigi Di Maio con il suo omologo cinese Wang Yi.

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