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Indipendenza catalana: mas condannato a 2 anni di interdizione

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di REDAZIONE

Due anni di interdizione dai pubblici uffici: è la condanna inflitta all’ex presidente della Catalogna, Artur Mas, per aver promosso nel 2014 il referendum per l’indipendenza da Madrid della Regione Autonoma spagnola. L’ex governatore dovrà anche pagare per un anno una multa di 100 euro al giorno. Mas è stato riconosciuto colpevole di disobbedienza civile. Con lui sono stati condannati anche la ex vicepresidente Joana Ortega e la ex ministra catalana Irene Rigau, rispettivamente a 21 e a 18 mesi di interdizione.

Il divieto della Corte costituzionale di Madrid – La procura aveva chiesto 10 anni di interdizione per Mas e 9 per Ortega e Rigau. I tre dirigenti secessionisti erano stati incriminati l’anno scorso per ‘disobbedienza’ per avere promosso il 9 novembre 2014 un referendum consultivo nonostante il divieto della Corte Costituzionale di Madrid. La difesa ha invece sostenuto che sia lui sia gli altri imputati hanno solamente esercitato il loro diritto alla libertà di opinione. L’inizio del processo, ai primi di febbraio, aveva visto le proteste di piazza dei sostenitori Mas.

Puidgemont: la sentenza è un errore – L’attuale presidente della Catalogna, Carles Puigdemont, ha definito la sentenza un “errore”, sottolineando la “differenza” con la situazione in Scozia, dove la primo ministro Sturgeon ha annunciato oggi un nuovo referendum secessionista. “Che differenza con le democrazie consolidate e sane”, ha postato sul proprio profilo di Twitter con le foto di entrambe le notizie.

La sinistra catalana: sentenza indegna – In una prima reazione il partito della sinistra catalana Erc che fa parte del governo di Puigdemont, successore dal 2015 di Mas, ha definito la sentenza “indegna e antidemocratica”, decisa al termine di un “processo politico”. Puigdemont ha scritto di recente a Onu e Consiglio d’Europa denunciando la “persecuzione giudiziaria” di Madrid contro i dirigenti indipendentisti.

L’ipotesi nuovo referendum secessionista – I partiti indipendentisti che hanno la maggioranza assoluta nel parlamento di Barcellona e appoggiano il presidente catalano Carles Puigdemont, successore di Mas dalla fine del 2015, prevedono di convocare un referendum vincolante sulla indipendenza entro la fine di settembre nonostante l’opposizione granitica del premier spagnolo Mariano Rajoy, che non esclude misure coercitive per impedirlo. Secondo gli ultimi sondaggi il ‘si e il ‘no’ all’indipendenza sono per ora in “pareggio” in seno alla popolazione catalana.

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