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Intellettuali italiani, imperversano ma sono causa della decadenza

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marx lenindi GIAN LUIGI LOMBARDI CERRI

Da qualche decennio gli intellettuali imperversano, con particolare intensità, specie in Italia. Non c’è riunione pubblica in cui non venga insistentemente invitato uno di loro perché faccia sentire le sue auliche parole. E pensare che, forse, sono proprio loro uno dei principali fattori della decadenza del paese.

Basta che tu sia dichiarato “intellettuale”  e potrai dire tutte le cavolate che ti vengono in mente, protetto da gran parte dei mezzi di comunicazione e seguito come se tu fossi un profeta. Basta leggere, a puro esempio gran parte delle interviste di Gianni Vattimo per fare una meravigliosa raccolta di sciocchezze anche nel campo della logica. 

Ricaviamo da Wikipedia : “Il termine intellettuale deriva dal tardo latino intellectualis, aggettivo che vuole indicare ciò che in filosofia riguarda l’intelletto nella sua attività teoretica e si caratterizza perciò come separato dalla sensibilità e dall’esperienza giudicata di grado conoscitivo inferiore. Nella concezione aristotelica erano definite intellettuali quelle virtù come scienza, sapienza, intelligenza e arte che consentivano all’anima intellettiva di raggiungere la verità. Nel campo della metafisica il termine stava poi ad indicare l’astrattezza, in contrapposizione alla concretezza e alla materialità”.

In Italia si è costituito un club che ha la convinzione di gestire il mondo, o, meglio, di dire al mondo che cosa deve fare per vivere ( perché il loro desiderio è parlare e non gestire , attività quest’ultima  che implica l’assunzione di responsabilità). Pur non avendo mai realizzato nulla di utile e di tangibile nella loro vita. E se qualcuno prova a dar loro retta, finisce nei guai. Cosa fondamentale, per appartenere a questo club, è di essere di sinistra, ben dichiarati e classificati. Magari con tanti, tanti soldi in tasca, grazie ai quali è bello e comodo pontificare.

Gentile ne sarebbe stato escluso, mentre Croce,  ne sarebbe rimasto appena appena sulla porta. La cosa più bella è tuttavia quella che gli scienziati, anche di scienza teorica ne sono esclusi. Come Einstein, come, Newton e tanti altri. Perchè mai?

Perché, penso io, gli scienziati hanno come esigenza fondamentale quella di proporre idee solidamente basate, difficilmente smentibili dalla realtà. Mentre gli intellettuali no. Gli intellettuali devono solo fare proposte, così vaghe e così generali che non potranno mai essere contraddette se non da altrettanto vaghe proposte. Per cui, i baldi “giovani”, hanno sempre ragione, comunque vadano le cose. Quando si discute di FATTI si può discutere sull’interpretazione del fatto, ma non sulla sua esistenza. Allorchè ci si basa solo su parole, i giochi per smentire, interpretare , addirittura negare di averle dette, o che sono state male interpretate, sono infiniti. E così occupano ore ed ore, tanto per passare il tempo.

Ecco perché nella categoria degli intellettuale sono stati tacitamente esclusi gli scienziati poiché nessuna parola potrà mai smentire quanto prodotto. Così Einsten, Newton, Galileo, Fleming e mille altri, sono tenuti alla larga! I signori intellettuali non vogliono mai essere smentiti dalla realtà. Mi si dirà che l’autore di questo articolo non riconosce il valore della filosofia e delle arti. Affatto! Solo che vanno collocate nella giusta posizione. Diceva un vecchio proverbio: “ Primum vivere, deinde philosofare”, viene tradizionalmente attribuita al filosofo inglese Thomas Hobbes (1588-1679), ma probabilmente è molto più antica. Ecco un esempio calzante!

mali-islamistKarl Marx, filosofo , sinistro (e quindi intellettuale doc) ha concepito una dottrina sociale che, agli inizi , poteva anche esser interessante come tutte le novità, senonché  tale dottrina è stata applicata severamente nei modi e coi risultati a tutti ben noti  (risultati disastrosi e nel disastro sono compresi milioni morti). Nel 100% dei casi si è rivelata un fallimento. Chi era K.Marx? Un ricco figlio di ricchi amico del socio ultraricco Frierdich Engels, sinistro pure lui. Il suddetto Marx , non riuscendo a combinare nulla nella vita si è dato a filosofeggiare cercando di sostenere la parte dei diseredati. Senonché  (cintura, bretelle e spago di riserva per essere sicuro di non perderei calzoni) ha sposato la ricca baronessa Jenny Westphalen, preoccupandosi subito di mettere incinta la loro fantesca Helen Demuth  (l’intellettualità vuole il suo sfogo).

Una remissiva proletaria e non una ricca che l’avrebbe mandato subito a quel paese. Per concludere la sua lineare vita ha pregato Engels, e subito accontentato , di adottare il figlio della Demuth “per non rovinarsi la carriera politica”… Voi pensate che , come la logica vorrebbe,  la dottrina propugnata da questo intellettuale avrebbe dovuto venir gettata tra i rottami? Si! Invece neanche per sogno! Gli intellettuali di oggi (molti e spesso nelle condizioni economiche del loro ideologo) la rinvangano continuamente come i continui inventori del moto perpetuo. Ultima, recentissima scoperta “intellettuale” è quella relativa agli islamici.

Sono partiti, sempre gli intellettuali, col dire e ripetere che i migranti (in gran parte islamici) sono portatori di una preziosa cultura, da integrare con la nostra. Quale cultura? Quella delle donne schiave? Quella della sharia? Quella dei tagliatori di teste? Ecc,ecc,ecc… Per di più hanno hanno anche sostenuto che questi migranti “sono una ricchezza”. Certamente e la situazioni di questi giorni, a Roma e dintorni, dà loro proprio ragione. Che ricchezza, più dello spaccio di droga!

Se questi sono gli intellettuali di cui si dispone, ne facciamo volentieri a meno con tutti i vantaggi che deriverebbero, per la collettività, di un loro trasferimento alla agricoltura ( ma solo a vangare la terra, unica cosa che forse imparerebbero abbastanza rapidamente ). Si vuol con ciò disprezzare poeti, artisti e filosofi? Giammai! Solo che non avendo portato e non portando alla collettività vantaggi misurabili in una scala di valori chiaramente definiti, è bene che non si impanchino a dottori del vivere civile.

Diceva un vecchio detto degli antifascisti, rivolto ai fanatici di chi governava: “Mangia e taci!”. Credo che andrebbe trasferito pari pari anche a loro! Se sei ricco , non hai voglia di lavorare, ma vuoi far carriera a sbafo : diventa marxista o inventa idee stravaganti che ripugnino al buon senso! Alla fine mi domanderete: quale è lo scopo di questo articolo? Semplice mettere in guardia più gente possibile per ricordare che l’Italia è stata rovinata dagli intellettuali nullafacenti. E ,oltre tutto, “colti”.

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