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Ioannidis smaschera la tragica farsa: salvate la democrazia dai pandemisti

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di GUGLIELMO MENGORA

Il professor Ioannidis, della Stanford University, lo conoscono tutti tranne la stampa mainstream. È “solo” il primo o secondo scienziato al mondo per numero di citazioni e cose così.

Era un genio nel mondo scientifico, fino a quando ha avuto la cattiva idea di non sponsorizzare la psicosi e la narrazione che ha spinto la tragica farsa pandemica da Covid19. Ciononostante, Ioannidis ha pubblicato, come ormai fa di solito, un nuovo aggiornamento sulle sue stime di mortalità da Sars-Cov-2. I nuovi valori sono i seguenti:

  • Fascia   0-19 – Mortalità: 0,0013%
    Fascia 20-29 – Mortalità: 0,0088%
    Fascia 30-39 – Mortalità: 0,021%
    Fascia 40-49 – Mortalità: 0,042%
    Fascia 50-59 – Mortalità: 0,14%
    Fascia 60-69 – Mortalità: 0,65%
    Fascia 70-90 – Mortalità: 4,00%

Quindi fino alla fascia 40-49 la mortalità del covid19 è inferiore a quella dell’influenza stagionale che in media è lo 0,1%. Per la fascia d’età 50-59 sale a poco più della media dell’influenza stagionale e nei più anziani è più alta, dove però anche la mortalità dell’influenza stagionale è più alta. Nella fascia d’età 70-90, il 96% dei pazienti sopravvive al covid19. Il 96%!!!

Fino alla fascia d’età 50-59 neanche ne parliamo perché una malattia che ha la stessa mortalità dell’influenza stagionale neanche se ne deve parlare. Solo nel distorto mondo minionesco si potrebbe perdere tempo con queste cose, a meno che non si abbia un’altra agenda.

Come fa da un po’ di tempo a questa parte, Ionnadis pubblica anche un suo commento.

In un articolo dal titolo “Salvare la Democrazia dalla pandemia – 3 anni di crisi sono stati usati per giustificare la concentrazione di potere e la soppressione delle libertà che devono essere riartigliate” (e si noti il verbo “claw”, riartigliare, non “chiedere”), Ioannidis scrive:

  • “Molte nazioni hanno risposto alla pandemia minando gli stessi sistemi che erano in piedi per assicurare l’attribuzione di responsabilità e per proteggere la salute pubblica ed il benessere. […] Ma il risultato è stato quello di comprimere le libertà fondamentali e la normalizzazione della ricerca di capri espiatori, tutte e due cose che storicamente fanno da preludio alle atrocità.”
    “Alcune persone, organizzazioni, aziende e lobbisti (o una loro combinazione) ha visto in questa crisi la possibilità di stabilire una qualche versione delle loro utopie ideologiche che, in realtà, hanno avvantaggiato solo una minoranza accondiscendente e esaltata dalla loro ‘verità’, ‘scienza’ o qualunque nome abbiano usato per legittimare ciechi dogmi.”
    “Ma la perdita delle libertà personali è stata celebrata come una vittoria per la salute pubblica anche se ha probabilmente peggiorato i risultati di salute pubblica in molti paesi.”
    “Una massa critica di persone […] ha concluso che i propri leader hanno fallito. La frustrazione può esprimersi attraverso metodi pacifici e democratici o attraverso rivolte ed anche rivoluzioni. Nel mondo ne vediamo già i segni, sia delle prime che delle seconde.”
    “Il modo peggiore di gestire queste situazioni è di rilanciare l’idea di poter sostituire valori concreti come la libertà e l’uguaglianza con altri come la sicurezza e la salute sotto le mentite spoglie della ‘scienza’ o un benessere superiore. Nessuna persona ragionevole discuterebbe del fatto che tutti questi obbiettivi siano lodevoli ma quando confliggono (o si vuole far credere che confliggano) le società democratiche devono basare le loro scelte sulle priorità. Se la libertà viene ridotta ad elemento con priorità inferiore, sarà difficile riconquistarla”.
    “Anche quando gestite da ‘esperti’ o agenzie benigne, le società autoritarie nelle quali il potere decisionale è concentrato nelle mani di un ristretto gruppo di persone rendono più difficile, e non più semplice, per le persone vivere delle vite positive. E questo diventa ancora più difficile quando un ristretto numero di persone accentra su di sé la ricchezza e le informazioni”.

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