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Los italianos, quelli che anche all’estero si fanno riconoscere

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italiani-madriddi LEONARDO FACCO

Ogni giorno, alla stazione di Polizia di “Playa de las Americas” vengono inoltrate circa 90 richieste di N.I.E. alle istituzioni locali. Di questi 90 “cristianos” che fanno domanda del “codice fiscale” ben 60 sono italiani.

Grazie alle compagnie aeree low cost, i gommoni del nuovo millennio dei “desperados” d’Italia, Tenerife s’è trasformata in una specie di Lampedusa atlantica. Il motivo? Giornali e tv tricolori, da almeno un triennio, vanno raccontando – come nemmeno Stevenson era riuscito a fare col suo libro – che alle Canarie esiste l’isola del tesoro, tralasciando di ricordare che la crisi ha fatto la sua parte anche a queste latitudini.

Le Canarie sono meta dei vacanzieri italiani da almeno un trentennio. Dalla metà degli Anni Ottanta, coppiette di sposini, famigliole con bimbi piccoli e qualche pensionato in cerca di un po’ di tepore invernale sono approdati su questa lingua di terra in mezzo all’oceano. Toccata e fuga. Tutt’al più un paio di settimane “all-inclusive” in albergo e qualche gitarella su per il Teide o a visitare il “Loro Parque”. Ora, invece, capita di incrociare famiglie intere che approdano armi e bagagli in cerca di fortuna e lavoro, giovani senza arte né parte e pochi spiccioli in tasca all’avventura, piccoli imprenditori delusi dal Belpaese, ma speranzosi, in avanscoperta, attratti da una fiscalità decisamente meno invasiva rispetto a quella dei Befera’s romani. Gli unici che hanno le idee chiare sono le pantere grigie, che han scelto di trasferire la loro residenza da queste parti forti della loro pensione, del costo della vita più basso e della fiscalità locale, che rispetto a quella del governo Renzi dà l’impressione di stare in un paradiso fiscale.

La comunità italiana, insomma, è cresciuta a dismisura, non senza creare qualche imbarazzo. L’Italiano di ultima generazione che si sposta a Tenerife (con il miraggio di aprire il barettino sulla spiaggia e fare un sacco di soldi), porta spesso con sé il peggio dell’italian-style. “Los italianos” sono quelli a cui molti operatori non affittano case perché se ne vanno senza pagare o danneggiando gli appartamenti; sono quelli che pensano di avere solo diritti; sono quelli che tutto gli è dovuto; sono quelli che scappano dalla cloaca stivalesca e il giorno dopo che si insediano da queste parti trovano mille difetti di cui lamentarsi; sono quelli che “ma in Italia si mangia meglio”, oppure quelli che – quando trovano lavoro – 9 ore al giorno per 6 giorni a 900 euro al mese si sentono degli “sfruttati”. Ciliegina sulla torta, l’italiano è anche quello che fotte il connazionale sprovveduto, che ha l’atavica colpa di fidarsi del suo omologo di passaporto.

Su questo stesso giornale, ho letto questa lettera:Egr. Direttore, non vorrei sembrarle il solito italiano trasferito alle Canarie che si lamenta di tutto e di tutti ma vorrei segnalarle una grave anomalia e disservizio incomprensibile. Vivo a Palm Mar da poco ed essendo un single non ho molta dimestichezza con lavastoviglie e lavatrici per cui, a fronte di un utilizzo costante di camicie e biancheria varia, mi sono ritrovato nella condizione di cercare una tintoria/lavanderia! Ricerca del Sacro Graal! Los Cristianos, niente, Palm Mar men che meno, Guaza una richiesta esorbitante per due lenzuola e una tovaglia richiesta di 17€ senza sicurezza di risultato, macchie di vino (non le assicuriamo che venga pulita!) camicia lavata e stirata al modico prezzo di 9€! Follia!!!”. Qualche giorno fa, m’è capito di sentire una tizia affermare quanto segue: “Siamo in tantissimi a Tenerife, dovremmo italianizzare un po’ quest’isola”.

Churchill diceva: Bizzarro popolo gli italiani:un giorno 45 milioni di Fascisti,il giorno dopo 45 milioni di AntiFascisti”. Corretta, riveduta e adattata, questa massima del politico inglese potrebbe suonare così in quel di Tenerife: “Bizzarro popolo gli italiani, un giorno pretendono che gli immigrati che arrivano in Italia rispettino il paese in cui arrivano, il giorno dopo che emigrano, pretendono che Tenerife faccia Napolitano presidente della Repubblica”. Lì mortacci vostra!

Editoriale di Leggo Tenerife del dicembre 2014

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29 COMMENTS

  1. Mi trovo d’accordo su quasi tutto l’articolo, solo che lavorare 54 ore a settimana per 900 euro al mese non credo sia legale nemmeno alle Canarie. Non è che perchè uno è immigrato debba accettare di essere sfruttato, le leggi servono a questo, altrimenti finiremo per giustificare chi in Italia prende a lavorare i raccoglitori africani di pomodori a 1,50 euro l’ora, tanto sono “ospiti”!

      • Se stiamo parlando di assistenzialismo estremo, tipo “reddito di cittadinanza”, posso essere d’accordo con lei, se stiamo parlando di approfittare della crisi per fare in modo che chi sta meglio (spesso non per meriti personali, ma per patrimoni di famiglia, guadagni illeciti, ecc.) possa sfruttare chi sta peggio, allora è stata una mia leggerezza non aver capito per tempo il “taglio” di questo blog (sinceramente non avrei risposto). Le ciniche teorie economiche che lei cita si basano solo sui numeri e sulla statistica che, come diceva Trilussa, ci dice che se lei mangia 2 polli ed io nessuno in media abbiamo mangiato un pollo a testa ma, in realtà, lei è ingrassato ed io sto morendo di fame. Poi se i polli lei se li è guadagnati onestamente ed io sono un fannullone può essere anche giusto, ma se lei è stato solo più “forte” o disonesto di me, no! Le leggi sono il frutto della civilizzazione dei popoli (poi, ribadisco, se parliamo di cieco assistenzialismo, quello è un altro discorso). Io invece le consiglio di guardare il servizio della trasmissione “Le Iene” di qualche giorno fa (padri di famiglia disperati, anche italiani, che devono accettare di essere sfruttati ad un paio di euro l’ora da ricchi proprierari terrieri, forse mafiosi, per poter sopravvivere; qui stiamo parlando di gente che lavora non di gente seduta al bar ad aspettare il sostegno statale). Se vuole dire che questo è giusto, prima deve provare a vivere lei con 16 euro al giorno per tutta la famiglia, lavorando 9 ore al giorno, poi ne riparliamo. Anche il voler avere il “diritto” di essere al di sopra della legge e la furbizia di voler sfruttare e fregare il più debole sono tipiche de “los italianos” da biasimare; fra le cose che ci rendono un po’ ridicoli e poco apprezzati nel mondo. Non so se pubblicherà il mio intervento, in ogni caso la mia “polemica” finisce qui. Saluti.

        • Io so cosa vuol dire vivere del proprio, a volte senza guadagnare. Di parassiti ne ho piene le balle, e sono la ragione per cui oggi la crisi è permanente e il peggio deve ancora venire!

  2. “Se ne vanno sempre i migliori”… nel senso che i peggiori non muoiono mai. In questo caso, però, sono i migliori a resistere mentre la feccia emigra a prendere facciate anche all’estero. Poi, magari, impara.

  3. Gianfrancesco: esistono los italiano padanos e los italianos – italianos???

    si ricordi di un certo Tanzi, che ha truffato tutto il mondo!!!! perfetto padanos!!!

    • La mafia , creata in Sicilia, Calabria , Campania, Puglia e robustamente esportata è italiana o padana ?
      La fama negativa ,in tutti i paesi dell’Europa, è padana o italiana ?

      • Nessuno nega la mafia, ma è ridicola questa visione nella quale da una parte ci sono i buoni e i perfetti – i padanoso ossia Galan e Berlusconi – e dall’altra gli “italiani”.

        Tra l’altro Le ricordo ancora una volta che Italiani siete voi, voi avete fatta L’UNITA’ e l’avete fatta con i modi civili che vi appartengono (https://www.youtube.com/watch?v=yKllxcKBAJY)

        • Sono un lombardo e, quindi , semmai ho subito i Savoia e l’unità.
          Caro lucano, se vogliamo separarci affinchè voi possiate andare verso il vostro luminoso destino, sarò ben contento.
          Certo che come produttori di falsi, mafiosi, ecc, ecc, ecc ne avete uno bellissimo !

          • Produttori di falsi? Scandalo Mose Galan, scandalo MPS, scandalo Banca Carige, scandalo Banca Bipop, scandalo Banca Eurocredit Nord, scandalo Banca Italease, scandalo Banca Anton veneta, Scandalo Banco Popolate di Lodi, Formigoni, Berlusconi, Verdini, Berneschi, il trota ecc….
            Voi si che siete europei! !,,,

            • Lo scandalo n. 1 è il disastro Italia generato da politici e burocrati per almeno il 70% meridionali.
              La consiglio di leggere il libro “Cose di cosa nostra ” in cui l’eroico Falcone scrive : ” la mafia è nel nostro DNA”.
              E per NOSTRO intende chiaramente una precisa locazione.

  4. Ma quando gli italiani cominciano a scendere dalla scaletta dell’aereo e la prima cosa che fanno è telefonare alla mamma, la quale peraltro durante il tragitto è stata informata di tutte le variazioni climatiche, i “foresti” riescono a distinguere tra padanos e italianos? Mi dispiace tanto per Gianfrancesco, ma temo proprio di no.

    • Vuole un “acid test” ? Si rechi a Vienna in Kaernten Strasse. Normalmente l’unico rumore che sentirà sarà quello dei tacchetti delle signore. Se le capiterà di sentire voci sgraziate e urla , si accosti e ascolti la parlata.
      Capirà subito tutto !

  5. Complimenti Leonardo per aver descritto tutto cosi’ bene. Anch’io frequento Tenerife da oltre 25 anni, vorrei aggiungere una infinita’ di situazioni come quelle che hai raccontato, sugli appartamenti lasciati dai nostri connazionali e su come educano i figli (tanto sono bambini) a comportarsi nei centri commerciali e sulle spiagge!!! Ma non voglio amareggiarmi oltre. Gli Spagnoli, ma i Canarini in particolare sono molto tolleranti, ma non si limitano a dire los italiano s a volte dicono italiano de mierda… Come dargli torto? Splendida nella sua sintesi la conclusione del tuo articolo… Li mortacci vostra! Che altro si può’ dire, solo non vi muovete da casa vostra!!!!
    Claudia d.

  6. Il brutto degli italiani…. E’ che sono sempre pronti a sputare veleno sugli Italiani…. L’italiano critica i suoi connazionali per sottolineare che lui nn e’ come loro….. Beh quello che fate vi fa rientrare proprio tra la massa di italiani che tanto criticate. Piu’ triste del tizio che chiedeva della lavanderia ci sono i tizi che smardano i propri simili per apparire migliori….. Che tristi e che tristezza.
    Un italiana.

  7. dimenticavo, certo che la storia della lavatrice e delle macchie di vino e della tintoria che costa troppo è proprio demenziale… ma come fa ad andare all’estero uno del genere, ma stai a casa!!!!

  8. L’idea di italianizzare le Canarie o di italianizzare un qualsiasi altro angolo del pianeta mi atterrisce, perchè so perfettamente cosa significa subire l’italianizzazione. Chiedo solo a Leo se per lo meno esiste una differenza tra quelli che vengono definiti los italianos, ovvero almeno quelli che in realtà sono padani si comportano meglio o siamo ormai italianizzati a tal punto che non riusciamo più a distinguerci, a far capire che esistono los italianos-italianos e los italianos-padanos?

  9. Anni fa, in vacanza in Austria, ho assistito ad una scena raccapricciante…
    A pranzo, una comitiva di connazionali si fa subito “riconoscere”: parlano a voce alta, gesticolano, ecc.
    Fin qui, normale amministrazione.
    A un certo punto entra in scena… una mosca!
    Non l’avesse mai fatto, il meschino animale!
    Il ras della comitiva cerca di acchiapparla, prima da seduto, poi alzandosi in piedi e “circumnavigando” la lunga tavolata, facendo un casino – ancora di più! – incredibile.
    Tutti gli “altri” osservano sbigottiti.

  10. Al posto di emigrare, per lasciarsi alle spalle la cosiddetta “italianità”, vera causa del fallimento di Fallitaglia, gli italiani vogliono “esportarla”.

    Sappiate, che nessun popolo è disposto ad adattarsi ai piteci!

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