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Scuola & commercialisti, il lobotomificio fiscale che piace al “sole 24 ore”

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di MATTEO CORSINI

Se gli pseudo scioperi del venerdì in stile Greta Thunberg, con tanto di benedizione ministeriale, sono una novità, non la stessa cosa si può dire delle iniziative volte a indottrinare gli alunni delle scuole primarie in materia di tasse. Ne dà notizia, per esempio, il Sole 24 Ore, in un articoletto che inizia con un dialogo tra madre e figlio:

  • “Mamma, ma chi paga per gli ospedali, le scuole, le strade e i pompieri? Lo Stato, con i soldi che gli diamo noi cittadini con le tasse. Se non ci fossero, non avremmo l’acqua né la luce, non ci sarebbero le strade né i giardini pubblici”.

Mediante un cartone animato, i commercialisti di Milano si prestano a fornire agli studenti delle classi quarta e quinta della scuola primaria una versione tanto politicamente corretta quanto irrealistica della relazione tra tassazione e servizi pubblici. Secondo il Sole 24 Ore:

  • “L’obiettivo è ambizioso: diffondere tra i bambini un approccio culturale nuovo al tema delle tasse, spesso vissute con negatività dagli adulti. E, in definitiva, «contribuire a formare cittadini di domani responsabili e attivi», dice Edoardo Ginevra, presidente di Aidc Milano, l’associazione dei commercialisti”.

Saranno 150 i professionisti “volontari e formati da una psicologa” coinvolti nell’iniziativa. In sostanza, quegli stessi commercialisti che indicono scioperi per protestare contro i comportamenti dell’amministrazione fiscale vanno nelle scuole primarie a “formare cittadini di domani responsabili e attivi”, ossia inclini, mi pare di capire, a pagare tutto quanto richiesto dallo Stato, magari in modi anche complicati, mantenendo il sorriso ed essendo fieri di contribuire al bene comune.

Non come i genitori, che, chissà perché, vivono le tasse “con negatività”. Tutta gente imbarbarita, evidentemente. Oppure, e questo è il mio punto di vista, gente che, pur non discutendo la legittimità della tassazione come farebbe un libertario, riscontrano giorno dopo giorno che la relazione tra tasse pagate e servizi ricevuti non è poi così idilliaca.

Raccontare a bambini che ancora non possono formare autonomamente un giudizio che senza le tasse “non avremmo l’acqua né la luce, non ci sarebbero le strade né i giardini pubblici” è quanto di peggio lo Stato possa fare. E’ pura invenzione. Qualche decennio fa la stessa cosa la si sarebbe potuta sentire in merito alla televisione o alla telefonia, e oggi quegli stessi bambini riderebbero in faccia a chi andasse a raccontare loro una simile scemenza.

Che poi tutto questo sia fatto con la collaborazione volontaria di professionisti che sperimentano le assurdità del fisco ogni giorno, è allucinante. Avrebbe molto più senso scioperare quando a scuola ci sono iniziative del genere invece di scimmiottare Greta Thunberg.

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2 COMMENTS

  1. Lo ripeto.
    Ragionieri, tributaristi, commercialisti sono la longa manu in guanti di velluto dello statoladro.
    Complici della spoliazione fiscale rateale dei sudditi.
    Un mondo con tasse volontarie e senza commercialisti sarebbe un mondo molto migliore e felice.

  2. Veramente allucinante la capacità di manipolazione strumentale dei media che degli eventi ovviamente si foraggiano dopo averli foraggiati… Agli studenti che incrociavo di ritorno dalla grande festa sulla terra che si modifica colpa nostra, chiedevo se sapevano che sulle dolomiti si trovano incastrati nelle rocce resti fossili dei profondi oceani dove forse miliardi di anni fa vivevano e si moltiplicavano….e saremmo noi a fermare l’evolversi nel tempo?…non esiste da sempre il principio che nulla si crea e nulla si distrugge? e tutto si trasforma, come le piante e le rocce che abbiamo intorno, compresi gli umani di oggi destinati a diventare polvere senza sconvolgere le leggi dell’universo, ma colpevoli invece quando non studiano a fondo i processi di trasformazione ed hanno magari la presunzione comunque di risolvere tutti i problemi del vivere di oggi senza chiedersi se e come hanno contribuito a crearli, al fine eventualmente di cambiare rotta.

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