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Sud tirolo, proposta per un referendum anti-italia

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di REDAZIONE

La promotrice della modifica di legge per cui la dizione Alto Adige scompare nella norma europea, Myriam Atz Tammerle (foto), del partito Süd-Tiroler Freiheit, ora chiede un referendum in linea con lo slogan “Südtirol ist nicht Italien!” (“Il Sudtirolo non è Italia”): la consigliera del partito, il quale si definisce “un’ alleanza liberale-patriottica che reclama il diritto all’autodeterminazione per il Popolo Sudtirolese“, ha spiegato le motivazioni che portano al referendum: “Ci hanno venduto all’Italia e fino a oggi non abbiamo potuto decidere se restare o dire a Roma arrivederci e grazie”.

Ricordiamo che il nome Alto Adige, insieme a tutti i suoi derivati come altoatesino, scomparirà presto dal vocabolario: una legge approvata dal consiglio provinciale di Bolzano prevede che da ora in poi l’unica dicitura italiana accettata per questo territorio sarà “Provincia autonoma di Bolzano”. Rimane, invece, il termine tedesco Sudtirol. Non è quindi bastata la modifica formale del termine che identifica la regione: “Abbiamo chiesto e ottenuto la cancellazione della parola Alto Adige, perché semplicemente quella parola non esiste, su base provinciale esiste la provincia di Bolzano e così abbiamo scritto”, ha ribadito Tammerle, spiegando che l’Alto Adige non è altro che un’invenzione dell’irredentista Ettore Tolomei, “che ha ha cancellato tutti i nomi geografici nel sud Tirolo e anche i nomi tedeschi, dopo l’annessione della nostra provincia, facendo piazza pulita di tutti i simboli del Tirolo”.

Per questo, ha continuato, “noi portiamo avanti i diritti dei sudtirolesi di madrelingua ladina e tedesca”. E lo fa con la proposta di un referendum: “Esiste il diritto alla autodeterminazione dei popoli e i sudtirolesi non hanno mai potuto decidere se essere cittadini italiani o no”. Un referendum che ha carattere anti-italiano, ma che non specifica cosa riserva il futuro per la regione: “Poi decideremo se voler diventare cittadini austriaci o se prendere un’altra via, magari da soli, in una nuova Europa delle regioni”. Poi Tammerle conclude, tornando alla norma che vede la cancellazione a livello europeo della dizione Alto Adige: “Noi non abbiamo tolto niente agli  italiani, né di identità né di mentalità, nella legge però, si devono usare le parole corrette, anche da un punto di vista giuridico”. (FanPage)

 

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