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Veneto, approvato pdl per una imposta regionale sul reddito

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Con 37 voti a favore e con l’astensione del PD, il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge del consigliereAntonio Guadagnini (Siamo Veneto) per l’istituzione dell’imposta regionale sul reddito (IRER) . Si tratta di una proposta di legge che intende dare attuazione all’articolo 119 della Costituzione, semplificando il quadro normativo inerente le entrate delle regioni a statuto ordinario. Si vuole cioè rendere l’imposta sul reddito delle persone fisiche tributo regionale, eliminando le diverse ed eterogenee entrate che oggi alimentano le regioni, in deroga alla Costituzione.

“Non è una nuova imposta – ha spiegato Guadagnini – Noi proponiamo di trasformare l’Irpef da imposta erariale, incassata dallo Stato, in imposta incassata e di competenza della Regione. In cambio, la Regione restituisce allo Stato le imposte che oggi sono di competenza regionale. Oggi, – ha precisato – le entrate regionali sono composte sostanzialmente da trasferimenti statali; a cominciare dai quasi 9 mld di euro destinati a finanziare la sanità regionale. Per quanto riguarda gli altri introiti, come quelli del Bollo auto, i margini di manovra effettivi della Regioni sono limitatissimi, per cui nei fatti siamo vincolati da scelte dello Stato. Ma l’art 119 della Costituzione prevede che gli enti locali, regioni comprese, debbano finanziarsi con entrate proprie e che abbiano libertà nella spesa. Visto che il gettito complessivo in Italia dell’Irpef è di circa 150 miliardi di euro, cifra che sostanzialmente corrisponde alla spesa complessiva delle regioni, – ha ribadito – propongo di trasformare l’Irpef in Imposta regionale sul reddito.

La cosa avverrebbe a costo zero per lo Stato e consentirebbe di dare alle Regioni autonomia vera e responsabilità nella gestione sia delle entrate, che delle uscite, così come prevede l’art 119 della Costituzione” “Facciamo il caso del Veneto: noi abbiamo entrate correnti per circa 10,5 mld e un gettito Irpef superiore ai 13 mld. Si tratterebbe di azzerare le attuali entrate correnti, trasferite allo stato, e di riservare alla nostra regione circa l’80% del gettito Irpef complessivo, devolvendo poi il resto ad un fondo perequativo statale, che andrebbe alle regioni che non ce la fanno a finanziare la spesa corrente col totale della loro imposta sui redditi. Tutto ciò, ripeto, a costo zero per lo stato”. “Si capisce che sarebbe una rivoluzione: le regioni acquisirebbero la titolarità delle proprie entrate e ne sarebbero responsabili, cosi come sarebbero responsabili delle proprie uscite. La Regione potrebbe cominciare a fare sia politica fiscale, che politica economica, acquisendo quella maturità politica che la Costituzione le avrebbe assegnato, soprattutto dopo la riforma del titolo quinto. Niente più interventi dello Stato a ripiano di scelte sbagliate delle regioni, ma vera responsabilità e vera autonomia nella gestione delle risorse regionali. Con l’approvazione odierna – ha concluso Guadagnini – il Consiglio regionale del Veneto ha dimostrato con i fatti la propria propensione all’autonomia, misurando nel contempo la volontà autonomista del Governo centrale”.

Antonio Guadagnini

consigliere regionale SiamoVeneto-Diritto di Decidere.

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