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Il keynesismo fa danni! sia esso ineducato, pragmatico o moderato

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di MATTEO CORSINI Come ho già avuto modo di sostenere, la inattesa elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha messo in difficoltà (per usare un eufemismo) molti sostenitori più o meno ferventi delle politiche economiche keynesiane. Trump, infatti, promette di tagliare le tasse e aumentare la spesa pubblica con provvedimenti per le infrastrutture tipicamente keynesiani. Per quanto mi riguarda, ogni riduzione effettiva delle tasse è un segnale positivo, ma se calano le tasse deve calare anche la spesa, altrimenti si finisce per porre le basi per maggiori tasse in futuro, siano esse esplicite o implicite (mediante inflazione). Carlo Bastasin sostiene che il keynesismo di Trump (lo si potrebbe definire “ineducato”, come spesso sono bollati coloro che ne hanno determinato il successo elettorale) potrebbe avere ripercussioni negative sul keynesismo moderato che starebbe tornando in auge in Europa: “L’elezione di Trump investe in pieno uno dei grandi camb
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