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Cina, la polizia comunista pesta anche una ragazzina 12enne

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di REDAZIONE

Le massicce proteste a favore della democrazia di domenica scorsa a  Hong Kong , fortemente represse dalla polizia, si sono concluse con 289 arresti, ma l’immagine che più ha colpito la giornata è stata la persecuzione di una ragazza di appena 12 anni che era uscita per acquistare materiale scolastico.

Secondo le forze di polizia, 270 degli arrestati erano per riunione illegale, mentre una donna è stata arrestata per presunta violazione della controversa legge sulla sicurezza nazionale per aver cantato slogan a favore dell’indipendenza. Altri sono stati multati per aver violato il divieto di riunioni a più di due persone, prevalente al momento come misura preventiva contro la diffusione del Coronavirus, che ha causato 99 morti ad Hong Kong tra i 4.900 casi diagnosticati fino ad oggi (In aumento da quando i cinesi han preso il potere).

In risposta ad atti che le forze di polizia hanno considerato “illegali ed egoisti”, gli agenti hanno sparato palline di spray al pepe e spray al peperoncino, quest’ultimo una risorsa comune della polizia infiltrata tra i manifestanti.

Tra le persone finite a terra con sopra diversi poliziotti, c’era una ragazzina di 12 anni che, come ha spiegato alla stampa di Hong Kong, era uscita di casa per comprare il materiale scolastico. Le immagini mostrano come diversi agenti interrogano il minore, che corre prima di essere intercettato e ridotto brutalmente.

Secondo gli agenti, la ragazza “ha iniziato a correre in modo sospetto”, per cui la Polizia l’ha ridotta “usando la minima forza necessaria”, sebbene sia trattata come se fosse una pericolosa criminale. Come hanno sostenuto, le autorità erano preoccupate per la partecipazione dei giovani agli incontri illegali, poiché “la loro presenza alle proteste mette a rischio anche la loro sicurezza”. La madre della bambina ha detto ad Apple Daily che intende presentare un reclamo formale. Come ha spiegato, sua figlia, insieme al fratello maggiore, stava acquistando provviste quando la ragazza è rimasta senza paura. Entrambi sono stati multati e lei è stata picchiata e picchiata.

Nel frattempo, Claudia Mo, legislatore pro-democrazia, ha sottolineato che le misure della polizia contro la ragazza mostrano le reazioni inutili della polizia locale. La protesta è stata convocata attraverso applicazioni di messaggistica mobile e in forma anonima per questa domenica, quando era prevista la chiamata alle urne di Hong Kong per l’elezione dei membri del Consiglio Legislativo, il voto locale più importante.

Il rinvio delle elezioni è stato l’ultimo capitolo dello sconvolgimento politico che ha scosso Hong Kong dalla metà del 2019. Tra le ragioni addotte, Carrie Lam ha citato il rischio di contagio dovuto all’affollamento di elettori e lavoratori nei seggi elettorali o l’incapacità degli abitanti di Hong Kong che vivono all’estero e devono tornare a votare a causa di un requisito di quarantena di due settimane all’arrivo.

Il 30 giugno Pechino ha imposto alla città una controversa legge sulla sicurezza nazionale che punisce con pene fino all’ergastolo per atti come la secessione o la collusione con forze straniere, suscitando timori tra molti cittadini di Hong Kong e una reazione di condanna da parte di la comunità internazionale.

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