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Ecco il 197° segnale della ripresa: in 7 anni povertà più che raddoppiata

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cassonettodi LUIGI CORTINOVIS

Ieri, la stampa locale ha celebrato il funerale definitivo di un’azienda importante: “I cinesi lasciano Campodoro. Non c’è futuro per la Haier, storica multinazionale cinese, fondata nel 1984 e specializzata nella produzione di elettrodomestici che nel Padovano aveva aperto uno stabilimento per la produzione di frigoriferi. È stato il general manager Francesco Albrizio a comunicare ai sindacati e ai 102 lavoratori la decisione di chiudere con l’inevitabile Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs) che apre un periodo buio e di febbrili attese per gli operai”. Se nemmeno i cinesi restano in Italia, dev’essere sicuramente un segnale della ripresa. 

Cosiccome, un altro segnale della ripresa è quello sulla povertà: “Il numero di persone in povertà assoluta è più che raddoppiato in 7 anni, passando da 1,8 milioni del 2007 a 4,1 milioni del 2014”. Lo spiega il secondo Rapporto Caritas (che le mani le ha in pasta) sulle politiche contro la povertà in Italia, presentato Roma, dove Capitale è anche sinonimo di Mafia. 

Anche il pacchetto di riduzione delle tasse annunciato per il prossimo triennio dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, avrà una ricaduta poco significativa sulle famiglie indigenti, dato che la maggior parte di chi vive in povertà assoluta non ha disponibilità economica sufficiente per pagarle, oppure deve pagarne assai poche.

Confrontando il 2014 con il 2007, ultimo anno prima dell’inizio della crisi, si osserva che il numero delle persone in povertà assoluta è salito dal 3,1% al 6,8% del totale. L’unica nota positiva , almeno secondo l’Istat, è che la povertà avrebbe smesso di crescere. Proveremo a chiedere ai dipendenti della Haier.

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