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Ecco il 203° segnale della ripresa: sprechi e prebende dell’ente turistico

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turismo-italia-2010di LUIGI CORTINOVIS

La sfilza di enti inutili italiani è lunghissima, ne pubblicammo una lista tempo fa. (VEDI QUI). Tra i tanti, come scrive Stella sul Corriere della Sera, l’Enit, ovvero l’ente per la promozione turistica italiana, è una baracca degna del paese in decomposizione che abitiamo.

Fondato 96 anni anni, 79 dipendenti, di cui la maggior parte è roba tipo “quadro” o “dirigente”, ha un bilancio che fa sì che riceva dallo Stato 17,6 milioni l’anno riserva alla promozione vera e propria «alcune centinaia di migliaia di euro». Gli altri soldi vanno in stipendi parassitari.

Ovviamente, di abolirlo non se ne parla proprio, al massimo si tenta di cambiargli nome e personalità giuridica, ma quelli che vi “lavorano” hanno alzato le barricate, visto che hanno prebende laute senza alcun obbligo di ottenere dei risultati. Per non parlare dei manager piazzata, a turno, da tutti i governi che si sono alternati a Palazzo Chigi.  Scrive il Corriere: “I 78 dipendenti italiani sono costati nel 2014 la bellezza di 6,7 milioni. Pari a 85.897 a testa. Oltre ventimila euro più di quanto hanno mediamente guadagnato (62.363 euro) i dipendenti della Casa Bianca”.

C’è la ripresa, anche i loro stipendi fanno Pil.

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