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Ecco il quinto segnale della ripresa: nella p.a. assenteismo più alto del 50%

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stataledi LUIGI CORTINOVIS

Non pochi dicono che i dipendenti pubblici in Italia siano un pochino troppi. Molti sostengono che la loro utilità è tutta da dimostrare. Tutti sanno che godono di uno status particolare, sono praticamente illicenziabili. Sarà forse per il fatto che lavorano molto e bene?

Non sembrerebbe, visto che il “Sole 24 Ore”, che dei governi italiani non è mai nemico, scrive quanto segue: “Nella Pa l’assenteismo è più alto del 50%. Risparmio di 3,7 miliardi da riduzione a livelli del privato”. Nel dettaglio: “Dai dati del Conto annuale della Ragioneria dello Stato si evince che nel settore pubblico nel 2013 ai 10 giorni di assenza pro capite per malattia se ne sono aggiunti 9 di assenze retribuite. Un assenteismo del 46,3% più alto dei 13 giorni di assenze retribuite rilevate dall’indagine di Confindustria per gli impiegati nelle aziende con oltre 100 addetti”. 

Giovannino Guareschi diceva che “lo Stato è una orrenda macchina che consuma sangue e serve solo a macinare aria”. I dipendenti pubblici ne sono l’emanazione più plateale. Tranquilli: anche i loro stipendi servono a calcolare il PIL e li prendono anche da assenteisti. Tutto fa crescita, direbbe Renzi…

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