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La crisi sta colpendo anche il ciclocross

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di SIMONE SANTUCCI*

La “crisi” sta mettendo a rischio molti sport minori in questi mesi, in paesi come il nostro la sopravvivenza del ciclocross a buoni livelli (ma c’è chi potrebbe obiettare su quel “buoni”) è garantita dalla passione e dalla professionalità di alcuni (pochi) tecnici e dirigenti.

Il grande impegno della Selle Italia – Guerciotti (due sponsor storici del mondo del ciclismo, anche al di fuori del ciclocross) ha garantito a molti atleti azzurri (Franzoi e Silvestri in primis) la possibilità di allenarsi al meglio e gareggiare ad alti livelli. Stesso discorso per quanto riguarda il Team TX Active Bianchi, impegnato su più fronti del fuori strada. Ma sono esempi isolati e assolutamente insufficienti per portare il nostro movimento ai livelli di quello belga.

Il dominio dei corridori del Belgio è allo stesso tempo causa e conseguenza della crisi del ciclocross. Il Belgio ha tante squadre, tanti atleti, tanti tecnici e la quasi totalità delle gare più importanti. Quando la Coppa del Mondo è uscita dai confini del Benelux abbiamo trovato gare organizzate in malo modo, con pochi corridori al via e una copertura televisiva limitata e inadeguata.

Abbiamo notato direttamente tramite le nostre cronache delle gare e i commenti dei nostri lettori che le hanno seguite che uno sport estremamente spettacolare e incerto per natura e un po’ rovinato dalla costante presenza dei soliti quattro o cinque corridori nelle posizioni di testa. Il ricambio è lentissimo e sempre più spesso se un giovane corridore mostra grande talento nei mesi invernali sullo sterrato viene immediatamente “accalappiato” dal ciclismo su strada, che garantisce una visibilità che il ciclocross neanche si sogna e ovviamente contratti più lucrosi. Lo stesso Zdenek Stybar ha dichiarato in queste ore che dall’anno prossimo ridurrà drasticamente il suo impegno nel ciclocross per dedicarsi alla strada.

Nuove speranze arrivano dagli Stati Uniti, dove si svolgeranno i Campionati del Mondo 2013 e dove si assiste ad una grande crescita del movimento, e dall’Italia, dove Peter Van den Abeele, manager dell’UCI per quanto riguarda il ciclocross, verrà per incontrare i Guerciotti e chiedere di aumentare ulteriormente il proprio impegno.

*Tratto da cyclingword.it

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