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L’europeismo straccione, ma a spese altrui

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di MATTEO CORSINI Ci sono editorialisti dei quali è quasi sempre possibile conoscere il contenuto di un articolo senza averlo letto, essendo monotematici. Uno di costoro è Sergio Fabbrini, il cui sermoncino europeista trova spazio regolarmente ogni domenica sul Sole 24Ore. In vista delle elezioni per eleggere i componenti del Parlamento europeo, Fabbrini elenca alcune tematiche sulle quali i non sovranisti dovrebbero convergere per rafforzare il progetto comunitario. Uno dei punti ricorrenti riguarda ovviamente la “capacità fiscale” dell’Unione. Secondo Fabbrini, “è necessario riformare la governance dell’Eurozona, dotandola di una capacità fiscale indipendente dalle volontà dei governi nazionali dell’Eurozona, non già abbandonare l’euro. Un budget (seppur limitato) dell’Eurozona consentirebbe di portare (per dirla con Tommaso Padoa-Schioppa) Keynes a Bruxelles, così equilibrando gli effetti pro-ciclici della disciplina di bilancio perseguita a livello
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