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No tav, anche ieri hanno sfilato in migliaia

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di MARCO VALMINI

La stima degli organizzatori, 75 mila partecipanti, è forse un pò troppo generosa, mentre quella Questura di Torino, che parla di poco più di 12 mila persone, forse tende all’avarizia. Ma ieri, in Valle di Susa, è certo che molte migliaia di persone hanno dato vita e forma al popolo No Tav che ha sfilato – in modo pacifico e senza alcun incidente – da Bussoleno a Susa. L’esito della manifestazione, promossa dalla Comunità montana, ha lasciato soddisfatti i comitati che si oppongono alla ferrovia ad alta velocità Torino-Lione, ma il pensiero corre già alla prossima partita: quella degli espropri.

L’area del cantiere di Chiomonte deve essere allargata passando sopra i terreni acquistati a scopo preventivo, qualche anno fa, da centinaia di simpatizzanti No Tav. Alberto Perino, leader carismatico del movimento, lancia il grido di battaglia. «Il blitz delle forze dell’ordine – è la sua previsione – avverrà martedì mattina, dobbiamo raggiungere e occupare la zona. Delle ordinanze non ci importa nulla. Vedremo se ci porteranno via di peso».

Anche gli avvocati dei No Tav si preparano alla battaglia, in questo caso a colpi di carte bollate: sono pronti i ricorsi al Tar e persino alla magistratura penale se, come si prevede, l’irruzione si scatenerà prima della notifica delle ordinanze di esproprio. «Queste manifestazioni sono l’ultimo baluardo della democrazia nel nostro Paese», dice l’europarlamentare Gianni Vattimo (Idv), uno dei partecipanti. «La migliore risposta a chi ritiene che i No Tav siano un problema di ordine pubblico», aggiunge Paolo Ferrero, leader di Rifondazione Comunista, data da «gente perbene», ha aggiunto Angelo Bonelli, presidente dei Verdi.

Ieri, a Bussoleno sono arrivati da ogni parte d’Italia, dimostrando che il movimento contro il supertreno è ormai una calamita per i gruppi e le associazioni che si oppongono a un modello di sviluppo che passa per le grandi infrastrutture: dall’Alto Adige sono arrivati quelli che non vogliono la Galleria di base del Brennero; dal Veneto i contrari alla base militare Usa al Dal Molin e alla maxi-strada Pedemontana nel Vicentino; dalla Sicilia un drappello di «No Ponte». Un’ottantina di pullman hanno portato a Bussoleno dimostranti da Roma, dalla Toscana, dal Sud e dal Nord Est, due treni quelli di Genova e Milano. Non ci sono stati incidenti, nè momenti di tensione e nemmeno il temuto tentativo di occupare l’autostrada Torino-Bardonecchia. Contro Gian Carlo Caselli, il magistrato che conduce l’inchiesta sugli scontri dell’estate scorsa e che ha chiesto e ottenuto l’arresto di 26 attivisti No Tav, si è sentito solo un coretto estemporaneo. Ma a manifestare la solidarietà agli arrestati c’era lo striscione portato dagli amici e dai parenti (e nel corso del corteo è stata improvvisata anche una raccolta fondi per le spese legali). «Qualche mese fa abbiamo ricevuto un foglio di via che ci impedisce di entrare in Valle ma noi non lo rispettiamo» , ha proclamato uno speaker mentre alcuni dimostranti stracciavano platealmente delle carte. Al corteo c’erano anche i bambini, che cantavano slogan «contro il treno cattivo», il carro allegorico dell’artista torinese Piero Gilardi, i musicisti di strada. Osvaldo Napoli, deputato del Pdl, se la prende contro la presenza dei sindaci valsusini in fascia tricolore che hanno aperto il corteo. «Fa rabbrividire – dice – vederli a una manifestazione che solidarizza con i violenti». Le dimostrazioni di solidarietà sono «gravi» anche per il sindacato di polizia Sap.

I No Tav fanno litigare anche il Pd. Ieri il segretario regionale, Gianfranco Morgando, aveva annunciato che per chi si schiera con il movimento «il rinnovo della tessera non è automatico».Il numero uno dei simpatizzanti con la tessera, Sandro Plano, presidente della Comunità montana, gli ha risposto, mentre capeggiava il corteo, che «se il Pd vuole vincere le elezioni deve fare campagna di inclusione e non di esclusione».

ALCUNE FOTO ESCLUSIVE INVIATECI IN REDAZIONE DAL COMITATO “NO TAV”

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1 COMMENT

  1. Ma la Tav è una mangiatoia tripartisan per tutti i partiti? A pensar male si farà peccato ma sono sicuro che le cose stiano così. Che tutti i politicanti di tutto il parlamento si scaglino contro gli abitanti che non vogliono l’inutile scempio della loro vallata la dice lunga in proposito. Solo questo sarebbe un ottimo motivo per dare una mano ai Valsusini, ma non il solo: anche loro hanno il diritto di essere padroni a casa propria! O no? Ed un appoggio esplicito e concreto di tanti movimenti autonomisti li sottrarrebbe al tentativo dei vari professionisti della guerriglia di “sporcare” la loro protesta facendo il gioco degli affaristi di stato

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