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“il padazionario”, l’ultimo libro di oneto. manuale di sopravvivenza per polentoni

Da leggere

di GIANFRANCESCO RUGGERI

Con grande gioia annuncio ai lettori de Il Miglio Verde che l’ultimo libro di Gilberto Oneto, il Padazionario, è finalmente pronto e sarà a breve disponibile.

Per chi non lo sapesse il Padazionario è un simpatico e scanzonato manuale di autodifesa linguistica per “polentoni”, prende spunto dallo Svizzionario e raccoglie le tante particolarità dell’italiano parlato in Padania, parole e modi di dire che noi stessi crediamo essere italiani e che invece si odono su per giù solo tra le Alpi e gli Appennini.

La cosa che più farà piacere ai nostri lettori è sapere che il Padazionario è nato proprio su questo sito, tra gli articoli de Il Miglio Verde, infatti in un mio pezzo apparso qualche tempo fa raccontavo con ironia come padani ed italiani si distinguano persino quando parlano la comune lingua italiana, meno comune di quanto si creda, visto che, per far un esempio, i “cornetti” in Padania si fanno bollire e si condiscono con olio e sale, mentre a Roma finiscono stranamente puciati nel cappuccino.

Gilberto ha colto subito la palla al balzo così commendo l’articolo: Caro Ruggeri, intervento bello e stimolante, che mi fa venire un’idea. In Canton Ticino è stato pubblicato lo “Svizzionario”, un simpatico dizionarietto ticinese-italiano nel quale si evidenziano (e incoraggiano) tutti i modi di dire e le parole che differenziano i felici indigeni dai “badini” (cioè noi) e dai “terroni”. Mettiamoci, magari con l’aiuto dei lettori del Miglio Verde, a raccogliere tutto il materiale che serve a “padanizzare” l’italiano, a fare cioè il contrario di quel democristiano del Manzoni. Poi stampiamo il “Padazionario”.

Nelle nostre intenzioni sarebbe stato uno di quei libri scritti a quattro mani. Confesso che esser scelto da Gilberto mi ha dato una grande gioia ed è stato per me un grandissimo onore, visto che lo considero il mio maestro, visto che mi ha insegnato tutto quello che so sulla Padania. La malattia, che in seguito lo ha colpito, lo ha costretto a rallentare i ritmi, ma non gli ha impedito di scrivere una consistente parte del libro. Allo stesso tempo quella che doveva per me essere un’esaltante avventura al fianco del mio maestro, si è trasformata in una vera sfida, un’impresa ardua che ho temuto di non essere in grado di affrontare: confesso che l’idea di dovere finir da solo questo lavoro mi ha a lungo bloccato e spaventato. Poi mi sono messo a scrivere la mia parte e alla fine ho cercato di amalgamare il tutto: non so se vi piacerà, spero solo che Gilberto sia felice di quanto fatto.

Di sicuro il Padazionario è un libro controcorrente, provocatorio e irriverente, basti pensare al sottotitolo “nuoce gravemente ai puristi della lingua italiana”, ma è soprattutto un libro liberatorio, che invita tutti i padani a parlar come mangiano, a parlar padanamente, anche quando non possono far a meno di esprimersi in italiano. Insomma se proprio dobbiamo parlar in italiano facciamolo per lo meno a modo nostro, basta con l’Accademia della Crusca, basta con regole astruse e soprattutto basta con parole ed espressione mediterranee che ci sono estranee, basta con le “terronate” detto con simpatia, con cui la Rai ci assilla ogni giorno: la parola d’ordine è padanizzare l’italiano, sentitevi liberi di dire e di parlare come vi piace.

Non spetta a me giudicare il lavoro fatto, sarete voi lettori a dire com’è il Padazionario, quello che però posso garantirvi è che questo libro è stato scritto da due padani consapevoli di esserlo, da due convinti padanisti follemente innamorati della loro terra, che non è un generico nord o peggio il nord di qualcos’altro, ma un luogo ben preciso e delimitato, che si chiama Padania.

Il Padazionario è edito dall’Associazione Gilberto Oneto e dalla casa editrice Il Cerchio e sarà disponibile a partire da domenica 12 febbraio in occasione di una manifestazione organizzata dall’Associazione a Spirano, in provincia di Bergamo, di cui parleremo nei prossimi giorni.

 

 

 

 

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