giovedì, Marzo 28, 2024
7.6 C
Milano

Fondatori: Gilberto Oneto, Leonardo Facco, Gianluca Marchi

Redditometro e dittatura fiscale: ecco il segnale di un paese incivile

Da leggere

di CLAUDIO ROMITI

Come ampiamente messo in risalto dalla stampa nazionale, il famigerato “nuovo” redditometro è entrato a pieno regime in questi giorni. Finalmente il popolo degli invidiosi sociali e di chiunque prosperi, o aspiri a farlo, con i soldi degli altri potrà contare su un più sofisticato sistema di verifica fiscale per stanare gli odiati evasori, mettendo il sistema sui binari della tanto decantata equità sociale.  E tanto per gradire, il demoniaco strumento di controllo comincerà a funzionare a passo di gambero, procedendo all’indietro fino al 2009 , ossia quasi un lustro addietro. Tutto bene? Non credo proprio.

A prescindere dall’ennesimo provvedimento che tende a disincentivare notevolmente consumi ed investimenti, rallentando di conseguenza l’attività economica privata, in punta di diritto c’è un aspetto che risulta particolarmente odioso e che rende l’Italia, soprattutto sul piano tributario, un Paese sempre più canagliesco. Mi riferisco alla odiosa retroattività del provvedimento, divenuta oramai una prassi per l’attuale regime collettivista, come dimostra -ad esempio – l’applicazione di un ulteriore prelievo – deciso a suo tempo governo Monti – sui capitali rientrati dopo lo scudo elaborato da Tremonti.

In entrambi i casi trattasi di una inaccettabile violazione di un principio fondamentale per ogni civile ordinamento, derivante da un sempre attuale criterio del diritto romano: “nullum crimen sine lege”. Trattandosi di un principio basilare nelle relazioni tra il potere legislativo e il popolo, onde impedire al primo di perseguire all’indietro e a proprio piacimento qualunque comportamento, il suo continuo abuso -principalmente nel campo fiscale- costituisce un vulnus insanabile. Ciò rafforza una crescente sfiducia nei confronti di uno Stato oramai percepito da molti come un nemico spietato, rendendo sempre più incerti redditi, o presunti tali, conseguiti nel passato, quando la legislazione era diversa.

Questo, molto in soldoni, sta a significare che sotto il cielo italiota l’incertezza del diritto fiscale non è solo totale da qui in avanti, ma lo è anche e soprattutto all’indietro. Come una sorta di infernale macchina del tempo, l’attuale redditometro andrà a scovare le nostre magagne, quando tali non  erano, in un lontano passato. A questo il famoso scrittore H.G. Wells, quando pubblicò “The time machine”, non ci era arrivato. La fantasia dei soci vitalizi della nostra dittatura fiscale non ha limiti.

Correlati

19 COMMENTS

  1. il futuro prossimo venturo?
    ognuno da solo… davanti al plotone di esecuzione!
    E voglio proprio vedere chi avrà la forza di gridare: VIVA L’ITALIA!

    • la pubblica amministrazione e’ il RE e un re non si fara’ mai una legge contro.

      …niente di nuovo
      tranne l’affitto per me… (sempre lui il the sugar)

  2. Proviamo a vedere il lato positivo delle cose: Letta si sta dimostrando un ottimo comunicatore (o imbonitore) nei primi cento giorni di governo non ha fatto assolutamente nulla e tutti siamo qui a credergli che la ripresa è in atto o al massimo dietro l’angolo. Il PdL uscirà dal governo, il PD si frantumerà, dovranno esserci altre tasse per finanziare il parassitismo, Grillo si opporrà ed arriveremo al fallimento dello stato con moti di piazza e turbolenze d’ogni tipo.
    Finalmente i disperati che meditavano di ammazzarsi, dirigeranno altrove la loro ira.
    Sarà il momento per chiedere a quanti erano soliti ricevere Babbo Natale, la restituzione dei doni, “con retroattività”.
    Con questo principio verrebbero a cadere tutte le opposizioni alle super pensioni dell’alta burocrazia ed i partiti dovrebbero rendere i quattrini indebitamente percepiti, senza alcuna prescrizione.
    Si tratta di star buoni e tranquilli. Politici e burocrati si stanno impiccando da soli e quando sarà il momento per i Cittadini sarà sufficiente tirar loro i piedi.

  3. finalmente ! ce l’han fatta ! ci hanno messo più di 2 secoli, ma ce l’han fatta ! siam reclusi nel ‘falansterio’ preconizzato più di 200 anni fa dal masson-laquais Charles Fourier.

  4. Sti sdadali vogliono farci vedere che sono imparati e ne inventano di komike.

    Ma se sono komike saranno o no klown..??

    L’e’ ke ci pelano…

    MANDIAMO CONTADINI A GOVERNARCI: NE USCIREMO A BREVE..!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Amen

  5. il redditometro, serpico ecc ecc, sono strumenti usati per i soliti noti. le banche ,le multinazionali, le società , i pesci grossi….. del redditometro se ne fregano, mi sa che sono loro che hanno inventato il redditometro ecc ecc per metterlo in quel posto a noi

  6. Il nemico comune da combattere sono gli evasori, trattati ormai alla stregua degli ebrei in germania negli anni trenta.
    Ogni dittatura ha bisogno di demonizzare qualche categoria per far accettare alle persone delle leggi che altrimenti li avrebbero inorriditi.

  7. Propongo che, almeno su questo sito, la parola “nazionale”, quando riferita all’italia, venga sostituita dalla parola “coloniale”. Sarà solo un fatto semantico, ma rivelerebbe una nitidezza di pensiero che i cialtroni in cravatta verde non hanno mai mostrato. Non a caso, essendo tutti loro a libro paga dello stato romano.

  8. Un paese, uno stato civile è un luogo caratterizzato da un solo semplice fine: fornire ai propri cittadini i migliori mezzi legali, economici, finanziari, sociali e sanitari affinché possano realizzarsi al meglio delle loro capacità.

    L’italia è un paese dove non una sola di queste cose è resa come è necessario andrebbe fatto: è un entità inutile e dannosa, un parassita senza capo né coda.

  9. Lo stato non è PERCEPITO come uno spietato nemico. E’ uno spietato nemico! E in quanto tale spero di vederlo presto marcire sottoterra.

  10. Tutte cose vere.
    L’aspetto psicologico della gente mi interessa.
    Andrebbe approfondito il perché la gente ,che pur anche se in parte, rileva e sperimenta questa prigione fiscale, non reagisce.
    Alla base posso mettere l’ignoranza e la scarsa pratica della libertà.
    Poi che cosa c’è, la paura?
    Oppure la pigrizia?
    Oppure una forma masochistica di amore-odio nei confronti del padre-padrone-padrino ?
    Io non ne sono all’altezza, ma un buon psicologo potrebbe ,se dotato di sufficiente cultura, sistematizzare questo atteggiamento troppo remissivo del popolo.
    Esistono psicologi libertari?

    • facile : pago , perchè se non pago me ne faran pagare ancora di più, e se non pago mi sequestrano quel che ho, nel frattempo sarò perseguitato notte e giorno da controlli visite e rompimenti di ogni tipo.

      • E prendere esempio da quei bravi ragazzi che spadroneggiano sui litorali ?

        tuttiicriminidegliimmigrati.com/jesolo-comandante-vigili-scrive-al-prefetto-immigrati-troppo-violenti-situazione-allarmante/

    • In buona parte è paura. Paura spesso giustificata ma che in molti casi sfiora veramente il terrore irrazionale. Ho avuto modo di parlare con un professionista che da molti anni collabora con me e l’idea del redditometro non lo fa letteralmente dormire la notte per l’ansia. Forse che è un grande evasore? Macché, a me le fatture le ha sempre fatte, e corrette, e il suo tenore di vita è decisamente modesto, quasi spartano.
      “Ma di che hai paura?” gli ho chiesto “proprio tu che non hai niente da nascondere?”.
      “Con tutte le leggi che ci sono, se vogliono, un modo per rovinarmi lo trovano senz’altro”.

      Forse la sua paura è eccessiva, ma non gli si può dare torto: lo Stato oramai fa paura. Certo, se si viene accusati ingiustamente spesso si riesce ad ottenere l’assoluzione, ma a quale prezzo? Nome rovinato, risparmi di una vita finiti in avvocati, magari l’attività chiusa o sotto pignoramento, anni d’inferno…

      Dall’altra parte c’è invece chi, per ingordigia, ignoranza o pura cattiveria, pensa che ci siano chissà quali ricconi che “rubano” loro i denari. Non importa che i “ricconi” si alzino alle sei di mattina e vadano a dormire a mezzanotte o che vadano in fabbrica di notte per controllare che tutto fili liscio.
      Non siamo ancora arrivati all’Orwelliano “Non sospettare del tuo vicino: denuncialo!” ma ci stiamo avvicinando a grandi passi. La presente campagna (iniziata dal quel bastione di “capitalismo di Stato” che è Il Sole 24 Ore) sul cosidetto “rischio di evasione fiscale” qualche brivido me lo ha messo addosso. Qui si sta giocando con forze che, una volta liberate, non portano a nulla di buono.

    • Siamo un paese che ha ancora i comunisti al governo invece che nei musei. Odiano i ricchi che portano benessere e amano i migranti che poi vivono per anni alle ns. spalle. Hanno portato la tassazione globale al 70% sprecando denaro pubblico ma danno la colpa all’evasione che conti alla mano se rimane in Italia crea entrate per lo stato lo stesso. Andiamo al voto se possiamo cambiare altrimenti meglio andarsene.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Articoli recenti