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300 lombardi, un progetto aperto a tutti i movimenti politici

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300-lombardi-615RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

L’assemblea e l’evento del 24 ottobre scorso, rilanceranno l’attività dei 300 Lombardi in un ambito nuovo che si colloca a metà strada tra l’elaborazione culturale e teorica e la militanza politica ma non partitica. I 300 si aprono quindi alla collaborazione con tutti i movimenti politici, anche partitici, purché orientati alla realizzazione, concreta e non strumentale alla sopravvivenza elettorale, del principio/diritto di autodeterminazione dei popoli.

Ponendosi al di fuori dell’agone politico partitico intendono assumere una veste imparziale anche nel supportare o meno, oltre che valutare, l’azione politica dei singoli movimenti e delle singole iniziative, come da ultimo dimostrato con la presa di posizione nei confronti del referendum per “l’autonomia differenziata” di Regione Lombardia.

L’adesione ai 300 Lombardi è aperta a tutti coloro che si ritengono sinceramente impegnati a sostenere una battaglia per l’indipendenza e la libertà dei popoli, a prescindere dall’iscrizione a qualunque sigla o movimento politico, di qualunque orientamento. Ciò nella profonda convinzione che, quando c’è buona fede e onestà intellettuale, è sempre possibile una discussione costruttiva e la formulazione di proposte concrete. Casomai – non ce lo auguriamo – saranno i movimenti politici a decretare eventuali incompatibilità tra i propri militanti e l’iscrizione ai 300.

Il ruolo di “arbitri imparziali” non ce lo possiamo attribuire da noi e intendiamo guadagnarcelo esprimendo sempre giudizi ponderati e motivati, liberi da qualunque servilismo o piaggeria, forti della consapevolezza di non voler partecipare all’accaparramento di “cadreghe”. Ognuno di noi ha un mestiere che sa fare e un posto nel mondo: nessuno vive di politica. Coi tempi che corrono non ci pare poco.

Il ruolo di laboratorio di idee invece prenderà forza se riusciremo nell’obiettivo di coinvolgere interlocutori delle più varie sensibilità ed esperienze. Anche per questa ragione la campagna tesseramento 2016 parte da una domanda: “Indipendenza: perché no?” Siamo infatti ormai consapevoli della bontà delle ragioni che dovrebbero spingere ad una nuova fase “indipendentista a largo raggio”: un salto di qualità che riformi non solo l’Italia ma l’Europa stessa e Stati nazionali in generale, attraverso l’autodeterminazione “regionale” (nel senso di regioni storiche europee): realtà indipendenti in un contesto federale, più sul modello elvetico che su quello americano.

Questa è la nostra proposta; realizzabile attraverso il coordinamento di tutte le realtà indipendentiste, non solo peninsulari ma europee, e praticabile nel rispetto del quadro costituzionale e dei trattati esistenti. Obiettivo di lungo periodo dovrebbe essere quello di lanciare una grande campagna popolare europea per l’indizione dell’elezione di una Assemblea costituente continentale nel 2019. Al posto o in concomitanza con le elezioni di rinnovo del Parlamento europeo. Sempre meno chiare invece sono le ragioni per il NO; le ragioni cioè che dovrebbe addurre i sostenitori degli Stati Nazione – Italia in testa – e che si risolvono per lo più in un balbettio confuso di motivazioni sentimentali e irrazionali.

Questa è la nostra proposta: su questa siamo disposti a discutere e dibattere, per confrontarci anche con le ragioni di chi vorrà proporre altri percorsi. Stiano alla larga solo furbetti e cialtroni. Molti dei quali la loro chance l’hanno già avuta. I relatori dell’incontro, Andrea Bianchi e Claudio Bizzozero sindaci rispettivamente di Trenzano e Cantu’ ed Elena Bianchini Braglia direttrice de “Il Ducale” hanno stimolato un confronto produttivo, concordando sulla necessità di superare urgentemente questa situazione ma con visioni e proposte diverse che lavoreremo per conciliare o rendere sinergiche.

Roberto MARINI
300 Lombardi

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