di GIOVANNI BIRINDELLI
Per me, l'aspetto più ridicolo e comico di coloro che, da una prospettiva democratica, fanno accostamenti fra le politiche particolari degli attuali leader 'populisti' e quelle del fascismo e/o del nazismo, non è l'oggettiva assurdità di questi accostamenti ma il fatto che chi li fa spesso non si rende conto di condividere (e anzi di difendere appassionatamente) la stessa idea astratta di "legge" e la stessa idea astratta di "uguaglianza davanti alla legge" che hanno consentito la legalità delle persecuzioni razziali, per dire.
Oggi, la "reductio ad Hitlerum" è ancora assurda e ridicola quando è riferita alle politiche particolari di questo o quel leader 'populista' (e non). Tuttavia, essa è scientificamente ineccepibile quando è riferita all'idea astratta di "legge" che sta alla base dello stato totalitario (dittatoriale o democratico che sia).
Il problema, naturalmente, non è questa o quella particolare forma di aggressione legale (statale),
Grande Hayek, vedeva lontano.