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Aumenti agli statali e soldi alla “resistenza”: i numeri dell’assalto alla diligenza

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di MATTEO CORSINI

Ogni legge di bilancio è sottoposta al famigerato assalto alla diligenza. Ovviamente tale assalto è più veemente del solito quando la legge di bilancio è scritta a pochi mesi dalle elezioni politiche.

Ammette con un certo candore Francesco Boccia, relatore della legge e web-tassatore dell’ultima ora: “Le pressioni sull’ultimo provvedimento di legislatura sono inevitabili da tutto il Paese perché nei prossimi 4-5 mesi non ci saranno misure legislative di sistema”. Dove per “misure legislative di sistema” ritengo sia legittimo intendere l’elargizione di mance a destra e a manca.

Attività nella quale, a pochi mesi dal voto, si sono toccate punte di eccellenza, se così si vuol dire. Alcuni esempi:

  • 1) stabilizzazione di 18mila insegnanti precari;
  • 2) stanziamenti per centinaia di milioni per rinnovi vari di contratti nella pubblica amministrazione, nonostante di recente sia stato dimostrato da uno studio coordinato dal già commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, che gli stipendi nel pubblico sono più alti che nel privato e che i dirigenti pubblici siano più pagati di quelli di altri Paesi europei;
  • 3) 1 milione nel 2018 e 2.5 milioni nel 2019 per tutelare i musei e i luoghi della resistenza;
  • 4) 500mila euro l’anno nel triennio al Milan Center for Food law and Policy;
  • 5) 300mila euro nel 2020 per il sessantesimo della scomparsa di Luigi Sturzo;
  • 6) 2 milioni nel 2018 e 4 milioni annui dal 2019 al 2024 per il neo costituito fondo per la tutela del Po;
  • 7) 1 milione annuo per il triennio 2018-2020 per il neo costituito fondo contro il bracconaggio ittico;
  • 8) 2 milioni nel 2018 e 4 milioni annui nel 2019 e nel 2020 per per favorire la qualità e la competitività del comparto agrumicolo;

Mi fermo qui. Credo sia sufficiente.

Buon Natale a tutti coloro che, loro malgrado, saranno costretti a pagare per tutte queste regalie.

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