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Ecco il 177° segnale della ripresa: 10 giorni per pagare 1 euro di tasse

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burocrazia - documentazionedi LUIGI CORTINOVIS

Dopo questa, non credo serva molto commentare, salvo parafrasare Dante: lasciate ogni speranza voi che entrate nell’inferno fiscale italiano.

“Un viaggio di dieci giorni tra Caf, Poste e banca per pagare un’imposta del valore di 1 euro. Questa è l’odissea vissuta dalla famiglia di una pensionata di Treviso deceduta lo scorso anno. Il 14 luglio inizia l’odissea: il Caf chiama la figlia della pensionata per richiedere il pagamento di un tributo. «Il centro di assistenza fiscale ci ha consegnato un foglio dell’Agenzia delle Entrate con larichiesta del pagamento di un euro. Non volevamo crederci eppure era proprio così. Alla fine ci siamo mossi per sborsare quanto richiesto», spiega alla Tribuna Valentina C., nipote della pensionata. La famiglia si reca alle Poste dove viene spiegato loro che l’addizionale Irpef non è registrato e non si può procedere con il pagamento del modello Unico.

«Il 17 luglio siamo andati in banca e qui abbiamo consegnato il modello e sborsato l’euro, convinti che la storia si concludesse lì. Ci sbagliavamo». Il 23 luglio la banca contatta la famiglia informandola che non era stato possibile procedere con l’operazione. «Ci hanno detto che spettava al Caf il compito di occuparsi dell’addizionale regionale Irpef». Dopo aver ritirato in banca l’euro versato per «una questione di principio», i familiari tornano al Caf. «A questo punto siamo venuti a capo della faccenda con i responsabili del centro di assistenza fiscale. Alla fine abbiamo dovuto aprire una vera e propria pratica, da inviare all’Agenzia delle Entrate» conclude la nipote. In questo modo, sarà l’Agenzia stessa a prendersi l’euro nella speranza il viaggio burocratico sia giunto al termine”.

Solo un’amara nota finale: è ovvio che con cittadini del genere non se ne fanno di rivoluzioni.

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