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Il cammino dei veneti verso l’indipendenza. nonostante la classe politica

Da leggere

de IL POLIFONETA

scheda referendum12 maggio 2012: Manifestazione a Venezia, centinaia di cittadini sfilano per le calli a sostegno dell’indipendenza.

22 maggio 2012: Una delegazione di indipendentisti incontra (a Venezia) il presidente della Giunta regionale, Luca Zaia, e gli consegna 20.000 firme, raccolte in pochi mesi, quale petizione a sostegno d’un referendum sull’indipendenza.

27 maggio 2012: Nasce il movimento «Indipendenza Veneta».

10 agosto 2012: Zaia assicura «Indipendenza Veneta» che la petizione popolare verrà presa in esame dal presidente del Consiglio Regionale, Clodovaldo Ruffato.

 28 agosto 2012: Il presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, risponde con queste parole ad un’interrogazione di un europarlamentare:«Nel caso ipotetico di una secessione in uno Stato membro, si dovrà trovare e negoziare la soluzione ricorrendo all’ordinamento giuridico internazionale».

 12 e 21 settembre 2012: Il Presidente del Consiglio Regionale,Clodovaldo Ruffato, e i consulenti dell’ufficio legale della Regione ricevono per due volte i vertici e i giuristi esperti di diritto internazionale di «Indipendenza Veneta», per acquisire la documentazione a sostegno del referendum.

 6  ottobre 2012:   Migliaia di Veneti si recano di fronte a palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio Regionale, per sottoscrivere la Risoluzione 44, ricevuta e depositata ufficialmente nelle mani del consigliere Giovanni Furlanetto. Questa Risoluzione di iniziativa popolare viene protocollata dal consigliere Mariangelo Foggiato. Il 17 ottobre 42 Consiglieri Regionali  su 60 sottoscrivono una convocazione straordinaria per discuterla e votarla.

26 ottobre 2012: Inizia una raccolta firme a sostegno d’una «Petizione all’Unione Europea», affinché sostenga il referendum consultivo sull’indipendenza del Popolo Veneto e garantisca l’attuazione delle conseguenti decisioni.

23 novembre 2012: Il capo di gabinetto di Barroso, Johannes Laitenberger, scrive a «Indipendenza Veneta» confermandola che, in tema generale di indipendenza, la Commissione europea rispetta pienamente il percorso democratico.

28 novembre 2012:   il Consiglio Regionale del Veneto, riunito in seduta straordinaria, approva la Risoluzione 44 presentata da «Indipendenza Veneta» ed impegna Zaia e Ruffato ad attivarsi in ambito internazionale, per garantire l’indizione della consultazione referendaria.

12 gennaio 2013: Una delegazione di «Indipendenza Veneta» consegna a Bruxelles, in Commissione Europea, 40.000 firme raccolte nell’arco di tre mesi per aver garantito il monitoraggio internazionale quando in Consiglio Veneto indirà il referendum per l’indipendenza.

16 febbraio 2013: «Indipendenza Veneta», migliaia di soci e cittadini, presentano in Regione delibera  referendaria d’iniziativa popolare, sottoscritta da tutti partecipanti all’evento. Questo documento propone in dettaglio la Legge Regionale per stabilire le modalità del referendum ed indica come data il 6 ottobre 2013.

24-25 febbraio 2013:  «Indipendenza Veneta» partecipa alle elezioni, ma con l’unico scopo di rendersi visibile al Veneto e agli Italiani. Riceve 33.274 voti alla Camera.

19 marzo 2013: La Regione convoca la prima seduta della commissione giuridica che discuterà il progetto di legge sull’autodeterminazione, come previsto dalla Risoluzione 44 approvata dal Consiglio Regionale il 28 novembre 2012.

2 aprile 2013: Il consigliere regionale Stefano Valdegamberi protocolla il progetto di legge volto ad indire il referendum per l’indipendenza, altri consiglieri sottoscrivono l’istanza, che diventa Proposta di legge 342 (PDL 342).

 5 aprile 2013: I Consigli comunali di tutto il Veneto iniziano ad approvare un Ordine del giorno per il sostegno alla PDL 342Castellavazzo (BL) è il primo Comune veneto a votare l’istanza. Seguono Gallio (VI), Segusino (TV) ,Trissino (VI), Cassola(VI), Longare (VI), Abano Terme (PD), Badia Calavena (VR), poi è una valanga di sottoscrizioni.

 27 giugno 2013: La commissione giuridica insediata dalla Regione conclude le riunioni; dalla sintesi delle posizioni emerse, consegnate al Consiglio regionale ed alla Giunta regionale, a cura della Direzione Affari legislativi del Consiglio regionale, si dichiara che il referendum non è vietato.

 19 luglio 2013: Viene convocato un Consiglio regionale per il 30 luglio. Ordine del giorno: 1) “Comunicazioni del presidente”; 2) Indizione del referendum consultivo regionale sull’indipendenza del Veneto”. L’Assemblea regionale , rimanda il voto a settembre.

 30 agosto 2013: Più di cento Consigli comunali sostengono con delibera il PDL 342; fanno altrettanto i Consigli provinciali di Padova, Venezia, Verona e Treviso.

17 settembre 2013:  Il Consiglio regionale, riunito per deliberare in merito al PDL 342, rinvia l’ istanza  in prima commissione consiliare in data da destinarsi; Zaia s’impegna a portare quanto prima in aula la questione.

19 ottobre 2013: L’avv. Alessio Morosin pubblica il libro «Auto-determinazione. Self-determination», recensito da autorevoli giuristi e docenti universitari, punto di riferimento per chi vuole comprendere la materia.

1° dicembre 2013: A Bassano del Grappa si svolge la manifestazione «Il Veneto Decida», con migliaia di persone che spronano il Consiglio regionale a non temporeggiare ulteriormente. Sono presenti sindaci e rappresentanze dei 150 Comuni e delle 4 Province che hanno approvato un ordine del giorno a sostegno del PDL 342. Partecipa anche il presidente della Giunta regionale, Luca Zaia, ma dal palco non mostra volontà di portare nuovamente in discussione l’indizione del referendum: l’impegno preso il 17 settembre viene da Zaia disatteso!

16 febbraio 2014: «Indipendenza Veneta» decide di non partecipare alle elezioni europee di maggio e cambia assetto organizzativo.

 16-21 marzo 2014:  Il Comitato Plebiscito.eu, organizzatore di una consultazione online autogestita avente ad oggetto la domanda «Vuoi che il Veneto diventi una repubblica federale indipendente e sovrana?» sconvolge la politica regionale [schifosamente opportunistica. N.d.R.] con straordinari risultati, che confermano come i Veneti sono favorevoli all’ indipendenza.

23 Marzo 2014: Migliaia di persone a Padova portano la «Primavera Veneta»; dai padiglioni della Fiera parte un corteo per le vie cittadine, dal palco intervengono rappresentanze istituzionali del territorio, che si impegnano di portare in tutte le Sedi europee l’istanza di autodeterminazione.

24 marzo 2014: «L’indipendenza del Veneto non è uno scherzo»: Ilvo Diamanti in un articolo su «Repubblica» svela che il sondaggio scientifico commissionato a Demos conferma in maniera inoppugnabile la volontà dei Veneti a favore di un referendum per l’indipendenza; anche gli elettori di sinistra [mettendo in crisi i capi-partito!] si dichiarano favorevoli.

1° aprile 2014: La prima Commissione del Consiglio regionale, «Affari istituzionali»,approva il PDL 342 e completa l’iter riguardante la convocazione d’un referendum istituzionale per l’indipendenza del Veneto. Adesso spetta al Consiglio Regionale Veneto il voto definitivo. I capigruppo in consiglio regionale rimandano il voto a giugno, adducendo come scusa le incombenti elezioni [che a loro non avrebbero dato il minimo fastidio per tale voto!]. 180 Amministrazioni comunali, 4 Consigli provinciali e una rappresentanza superiore ai 3 milioni di Veneti attende i comodi di lor signori! [sarebbe da metterli in galera tutti, o quasi, oppure mandarli ai lavori forzati, questi opportunisti e parassiti!]

25 aprile 2014: Il Veneto ha un immenso cuore: in piazza San Marco migliaia di persone si ritrovano spontaneamente per ricordare il Santo Patrono e testimoniare il fatto che la liberazione dai retaggi [e dagli autoritarismi] novecenteschi non è ancora avvenuta!

10 giugno 2014: Una delegazione di «Indipendenza Veneta» porta in Consiglio regionale 30.000 petizioni e gli ordini del giorno a sostegno della PDL 342 di 182 Amministrazioni comunali, 4 Consigli provinciali e di una rappresentanza superiore ai 3 milioni di Veneti, vuole che il Consiglio si assuma le sue responsabilità istituzionali. Per tre giorni «Indipendenza Veneta» è presente, prendendo contatto con i consiglieri di tutti i gruppi politici.

12 giugno 2014: Il referendum per l’indipendenza del Veneto è legge! Dopodue giorni di dibattito i consiglieri regionali, chiamati nominalmente ad esprimere il voto, hanno deliberato: su 45 presenti, si dichiarano favorevoli 30, 12 contrari e ci sono 3 astenuti [astenuti da che? dalla “capacità di intendere, volere e decidere”?].

14 giugno 2014: «Indipendenza Veneta» organizza a Castelbrando (Cison di Valmarino) un convegno internazionale su: «Autodeterminazione. La via istituzionale per l’indipendenza del Veneto». Esperti di fama internazionale trattano di economia, giustizia, diritto e welfare, convergendo sull’opinione che l’indipendenza farebbe del Veneto una delle nazioni più avanzate al mondo; il Pil avrebbe una crescita nell’ordine del 12% annuo.

24 giugno 2014: La PDL 342 diventa Legge Regionale n. 16, pubblicata sul «Bollettino Ufficiale della Regione Veneto». La Giunta regionale ha tempo 30 giorni per stabilire data e modalità attuative della Legge, ossia del referendum. Ma i 30 giorni sono già passati invano! [Che bravo è questo Zaia a stare un po’ con questi e un po’ con quelli! Tale, almeno, l’impressione che abbiamo tutti noi, guardando i fatti e non le ciance! Guardando i fatti e non i sondaggi artificiosamente diffusi dalle segreterie di partito].

 

[1] Cronologia tratta da: http://www.indipendenzaveneta.com/cronologia/convegno-a-castelbrando.-autodeterminazione-la-via-istituzionale-per-l’indipendenza-del-veneto.html .

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