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Il patriottismo economico e’ l’ultimo rifugio dei mascalzoni

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OBAMA_TAX_Largedi MATTEO CORSINI

Obama è il presidente peggiore che gli Usa abbiano mai avuto. Qualche giorno fa ha detto: “Se un’azienda americana decide di spostare il suo domicilio fiscale per evitare di pagare le tasse, non agisce in modo corretto né per se stessa, né tantomeno per il Paese. Questo significa imporre le proprie regole al sistema fiscale americano. L’azienda in questione non sta rubando e quindi non agisce nell’illegalità, ma sta cambiando un domicilio. In questo senso non è patriottica. Si dimentica del suo Paese e dei suoi cittadini”. 

Il presidente degli Stati Uniti se la prende con le società che spostano il domicilio in Paesi che consentano loro di minimizzare il carico fiscale. Obama non è il solo ad avere lanciato una crociata contro le imprese che spostano il domicilio fiscale; dato che ovunque i debiti pubblici sono in crescita, tutti i governi, non volendo ridurre seriamente la spesa pubblica e la loro invadenza in ogni parte del sistema economico, stanno minacciando di prendere provvedimenti, e in qualche misura li hanno anche già presi. Quasi nessuno, tra l’altro, rileva il fatto che stiamo velocemente andando verso sistemi fiscali talmente pervasivi da rendere del tutto ipotetico il contenuto del diritto di proprietà nei rapporti tra Stato e soggetti privati.

Ciò detto, la differenza tra quanto detto da Obama e quello che potrebbe aver detto un suo collega europeo, magari dello Stivale, consiste nel fatto che il presidente degli Stati Uniti per lo meno ammette che “l’azienda in questione non sta rubando”, mentre da questa parte dell’Atlantico l’accusa di furto sarebbe garantita.

Non mancano, comunque, alcuni passaggi francamente ridicoli. Per esempio, non si capisce come si possa affermare che una società che cambia domicilio per pagare meno tasse non agisca in modo corretto per se stessa. Oppure la lamentela circa l’imposizione delle proprie regole al sistema fiscale americano. Non c’è nessuna imposizione: semplicemente quelle imprese cercano di evitare di subire un’imposizione.

Per finire, un classico: il richiamo al patriottismo. Quando un politico parla di patriottismo, anche chi non è antistatalista dovrebbe fare attenzione, perché le pagine peggiori della storia sono state scritte per responsabilità di chi incitava gli altri al patriottismo. Vorrei quindi concludere con alcune parole di Frank Chodorov sul vero patriottismo di chi ha un’impresa. “Il meglio che un capitalista possa fare per il suo Paese, per i suoi figli, è opporsi all’interventismo in ogni caso, incurante delle conseguenze immediate, e mai prestare il suo prestigio o capacità all’establishment politico”.

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3 COMMENTS

    • Diocleziano per impedire la fuga ,in altri luoghi,di cittadini romani che cercavano scampo dall’eccesso di tassazione li “lego’ alla terra(inaugurando la servitu’ della gleba). L’impero Americano ,al termine della sua parabola, vuol fare altrettanto?

  1. Da incorniciare – come sempre.
    Si ricorda ai gentili imprenditori in ascolto che devono affrettarsi a fare le valigie: presto i magnaccioni limiteranno seriamente gli spostamenti di persone&capitali.
    In bocca al lupo e in culo alla balena!

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