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La nuova via della seta sarà lastricata di oro

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lingotti-doro-CINAdi GERARDO COCO

Per circa un secolo uomini d’affari e operatori finanziari si sono alzati la mattina con un riflesso condizionato: guardare il Dow Jones, poi nel tempo anche l’S&P 500, i due famosi indici di borsa mondiali. Ma l’abitudine sta cambiando: oggi, al risveglio appuntano gli occhi prima di tutto sul Shangai Composite Index, l’indice della borsa cinese. Schizzato da 3000 a 4300 nel febbraio 2013, il trend è in continuo rialzo. Anche se il Financial Times l’ha definita un «casinò pazzesco», Shangai è destinata a diventare la più grande borsa internazionale dominata da banchieri e broker cinesi. Nomi oggi sconosciuti al grande pubblico come Citic Securities and Shenwan Hongyuan diventeranno familiari come Goldman Sachs or Morgan Stanley. In un futuro non lontano Wall street sarà una borsa regionale come il London’s FTSE.

Londra, il mercato finanziario più importante fino all’inizio del 20°secolo, cedette il testimone a quello di New York che ora dovrà passarlo a Shangai perché sarà la Cina a dominare nel 21°secolo. Dopo aver catturato, in una generazione, i mercati mondiali con una capacità produttiva simile a quella degli Stati Uniti, la Cina sta ora per ridisegnare la mappa economica e finanziaria del pianeta attraverso il più grande progetto infrastrutturale mai concepito: un corridoio economico da Shangai a Berlino denominato la Nuova Via della Seta: la costruzione di un reticolo di itinerari terrestri e marittimi per facilitare il commercio mondiale. Il veicolo di finanziamento è l’Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB), la banca multilaterale partecipata da 60 paesi. Un brutto rospo da ingoiare per gli Stati Uniti che vedono minata l’influenza del Fondo Monetario Internazionale (IMF) e della banca mondiale (WB). Ora la domanda da porsi è: che nuovo scenario si prepara e in che valuta sarà finanziato questo colossale progetto?

Il cavallo di troia cinese

Non appena raggiunta importanza economica globale, la Cina ha avuto un obiettivo: erodere a tappe la leadership del dollaro cioè il privilegio di stampare moneta e di imporla agli altri. A tal fine ha stretto numerosi accordi tra i paesi asiatici per trattare in yuan e recentemente si è accordata sia con il governo canadese, per realizzare un centro di clearing per la conversione diretta tra dollaro canadese e yuan eliminando la volatilità del tasso di cambio col dollaro americano; sia con il governo dell’Uruguay, eletta a capitale latino americana dello yuan.

La Cina pertanto ha richiesto ufficialmente al IMF l’internazionalizzazione dello yuan che comporta la sua inclusione nei diritti speciali di prelievo (Special Drawing Rights, SDR) il club esclusivo delle monete di riserva. Questo passo mira a realizzare il suo piano A. Creati nel YUAN 7 1 BREAK1969, gli SDR sono l’unità di conto del’IMF formata da un paniere che comprende dollaro (47.7%), euro (32.8%), sterlina (12.05%) e yen giapponese (7.30%). Il paniere, aggiornato ogni cinque anni, riflette il peso relativo di queste valute nel sistema monetario internazionale e il valore è calcolato in dollari in base al tasso di cambio stabilito giornalmente nel mercato di Londra. Si chiamano «diritti» perché ogni partecipante può utilizzare, in proporzione alla quota versata, le altre valute del paniere per rifornirsi di liquidità pagando un interesse a chi le cede. Il Dragone sa che gli SDR rappresentano un paniere di valute spazzatura ma è interessato a entrarci solo per assicurare la piena convertibilità allo yuan e quindi la sua massima circolazione. Poi, eventualmente, passerà al piano B. L’ammissione negli SDR avrà infatti due conseguenze «sismiche». Innanzi tutto la Cina ora rappresenta il 50% dell’economia mondiale e come maggior creditore degli USA, avrà un peso decisivo nel IMF, il che provocherà frizioni con gli USA. In secondo luogo, lo yuan per accedere al paniere valutario, dovrà prima sganciarsi dal dollaro cui è ancorato dal 1994, il che potrebbe scatenare, nel sistema monetario, un terremoto di magnitudo 10 della scala Richter (molto peggio di quanto è successo quando è saltata la parità tra franco svizzero e euro). Ma in questo caso  è pronto il piano B.  

Gold standard 2.0

Ancor prima della crisi del 2008, la Cina, si era posta la domanda giusta: qual è il valore prospettico di valute espandibili all’infinito con la tastiera del computer delle banche centrali? E la risposta, altrettanto giusta, è stata: zero. Nel settembre del 2014 il governatore della banca centrale cinese (PBOC) affermava: «Il mercato dell’oro è parte importante e integrale del mercato finanziario cinese. Oggi siamo il più grande produttore, importatore e consumatore nel mondo. La PBOC continuerà a sostenerne il mercato» (Shangai News, 2014-09-19).

Ce lo immaginiamo un discorso simile fatto da Mario Draghi o altro banchiere collega? Mentre tutti questi sapientoni stanno pensando ad abolire il denaro, la Cina lo sta creando. E il gold standard cinese, nella sostanza, già esiste: la popolazione da anni è stata incentivata a comprare oro. In altre parole la Cina si è garantita contro il collasso del sistema monetario suicida occidentale, un sistema senza fondamento perché basato su credito inesigibile.

Nel 2009 la Cina annunciava 1059 tonnellate di riserve auree e da allora, come da tradizione, si è imposta un silenzio ufficiale. La maggior parte degli osservatori stima oggi il livello delle sue riserve in 5000 tonnellate. Ma qualche analista sinologo ritiene che oscillino tra 20.000 e 25.000 tonnellate. L’obiettivo della Cina, comunque, è di arrivare a 30.000 tonnellate. Qual è il significato di questa cifra? Ipotizzando un prezzo di $4700 ad oncia (contro i $1200 attuali), il valore di tale disponibilità in oro coprirebbe l’intero valore delle attuali riserve valutarie cinesi (crediti) di $4 trilioni. Nel caso questa «ricchezza digitale» occidentale collassasse, la Cina incasserebbe il premio di assicurazione. Già, ma in che modo l’oro raggiungerà questo ipotetico prezzo?  Semplice: per la Cina basterà annunciare il possesso di sole 10.000 tonnellate (che nessun singolo paese detiene) che il mercato si sveglierà di colpo e comincerà la corsa sfrenata sia allo yuan che all’oro. E siccome l’oro non si crea al computer, la domanda a fronte di un’offerta limitata, lo spingerà a valori stellari. Questo, in sintesi, il piano B della Cina e risponde alla domanda postaci all’inizio. Con il dollaro sul viale del tramonto e l’euro in disarmo, la Nuova via della seta sarà finanziata in yuan.  

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4 COMMENTS

  1. Un’ipotesi suggestiva.
    Ho letto che in cina si sono formate una serie di bolle.
    Immobili, azioni, debito privato.
    Se queste bolle saltano, forse il potere cinese dovrà occuparsi d’altro e tralasciare anche temporaneamente i propositi che denuncia Coco.

  2. Sinceramente non ho mai avuto fiducia nei giocatori specie di borsa.
    Quel gioco e’ d’azzardo, ultra direi, e a pagare quando perde il giocatore saranno sempre loro, i peones.
    La societa’, quella che ha in mano la finanza, non produce altro che danni, quando va bene.
    Quindi non fare l’errore di usare come “metro” l’andamento di borsa e cioe’ dei vincitori e dei perdenti. E’ come con le scommesse nel pugilato o ippica o altro gioco ma sempre senza mai che nessuno PRODUCA..!
    Noi siamo schiavi di questi GIOCATORI..!! Non e’ mica il caso di dire: BASTA..!!
    Strano che a farlo notare sia io, un misero analfabeta.
    Bisogna investire ma non nel gioco, per poter crescere..!
    L’errore e’ tipico dato che gli stati si fidano piu’ dei loro dipendenti, piuttosto di quelli che PRODUCONO.
    Purtroppo e’ da tanto che funziona cosi’: se le borse (il gioco d’azzardo) perdono tutti si agitano perche’ perdono denaro vero, quello fresco.

    Come se il capo famiglia fosse andato ad investire, si fa per dire, il guadagno di un anno nel CASINO’. Se vince ha fatto bene, ma se perde..?? Ci ha rimesso tutta la famiglia che dovra’ tirare cinghia. Oppure tutti i lavoratori e magari senza saperlo visto che giocano di nascosto. O tutti i cittadini di quello stato.
    Mah, sono meravigliato che DOTTORI in economia non dicano o segnalino certe cose.
    Saranno mica anche loro GIOCATORI..?? CORREI..?
    SENZA DISINCANTO DI MASSA: INUTILE ANDARE A METTERE IKSE SU UN FOGLIO DI CARTA CHE NON SERVE NEMMENO A PULIRE IL Ci U….

    SOCCOMBIAMO E MA NON LO SAPPIAMO..!!!
    Pace e bene o pene…

  3. Una domanda mi sorge, lo Yuan è legato all’oro o è come i nostri fantadollari e fantaeuro che sono legati all’inchiosto delal stampante?

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