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Panama, il disgelo fra usa e cuba costringe maduro a incontrare obama

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Maduro-Obamadi MARIETTO CERNEAZ

La svolta castrista (Raul) rispetto agli Stati Uniti d’America, ha compromesso anche i rapporti fra Venezuela e Cuba, a suo tempo consolidati da Hugo Chavez, ispirato dal modello politico di Fidel. Ovviamente, la furbizia del vecchio leader castrista fece in modo che il Venezuela diventasse una specie di bancomat per Cuba, che inviò nella terra di Bolivar personale fidato (medici, burocrati, militari) in cambio di decine di migliaia di barili di petrolio a gratis. Erano tempi in cui l’oro nero si vendeva a 100 e passa dollari al barile, ma ora che il petrolio è crollato a 50 e Maduro ha definitivamente affossato la Repubblica Bolivariana (in perfetta linea di continuità con le politiche di chaviste), distrutta da una crisi economica senza precedenti, Cuba ha voltato le spalle a Caracas ed ha iniziato a dialogare con Washington, arrivando alla stretta di mano – dopo 5 decenni – fra Raul Castro e Barak Obama. Quel che ne verrà fuori, lo scopriremo prossimamente.

Per correre ai ripari, a margine del Summit delle Americhe, a Panama, si è tenuto anche un incontro, quindi, tra il presidente del Venezuela Nicolas Maduro e quello degli Usa Barack Obama. L’incontro, spiega la portavoce di Maduro, Teresa Maniglia, è durato 10 minuti e si è tenuto in una cornice di “ampio rispetto” e “cordialità”.

“A Obama – ha poi raccontato il presidente del Venezuela, intervistato da TeleSur – ho detto che io non sono nemico degli Stati Uniti, il popolo non è nemico degli Stati Uniti e il mio comandante Hugo Chavez non è mai stato nemico degli Stati Uniti. Siamo rivoluzionari, veementi e appassionati. E vogliamo costruire la pace”.

Il confronto con Obama, ha spiegato ancora Maduro, è stato “franco” e “onesto”, e ha permesso di dire uno all’altro “la verità”. Quindi un’apertura per il futuro. “Come risultato di questo breve incontro – ha aggiunto il capo di Stato venezuelano – forse in futuro ci potrebbe essere la possibilità di avviare un dialogo con gli Stati Uniti ed esplorare una nuova strada di relazioni di rispetto”.

Solo un paio di settimane fa, Maduro definiva imperialista e criminale gli Usa, che aveva deciso di espellere dal paese alcuni diplomatici venezuelani. In tutta risposta, Maduro ha allertato l’esercito ufficiale e quello del “pueblo”, dando vita a operazioni militari in vista di una “paventata” invasione degli Usa.

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