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Quei patetici eco-talebani americani, tra dischi rotti ed elaborazione del lutto

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di MATTEO CORSINI

A seguito dell’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, la pattuglia di commentatori eco-talebani di Bloomberg ha da subito iniziato a suonare l’allarme sullo smantellamento dei provvedimenti green dell’amministrazione Biden e di certi Stati a maggioranza democratica, al contempo cercando di elaborare il lutto della sconfitta di Harris.

Già lamentano il fatto che la COP29 sia stata disertata dalle principali nazioni e che sia stata ospitata dall’Azerbaijan, noto Paese esportatore di idrocarburi. Poi rinfacciano ai governi, anche quelli meglio intenzionati (ovviamente secondo il loro punto di vista) di fissare obiettivi di riduzione delle emissioni di gas climalteranti troppo poco ambizioni, anche ammesso che poi li perseguano.

Conclude, quindi, David Fickling che l’energia pulita “ha vinto le perplessità tecniche e finanziarie che un paio di decenni fa la facevano sembrare non conveniente. Ma l’ostacolo creato dalla politica sbagliata è ben lungi dall’essere rimosso”.

Parrebbe, quindi, che secondo questi signori il mondo dovrebbe e potrebbe fare a meno delle fonti fossili. Ma secondo diversi esperti di questioni energetiche, non sarebbe possibile, se non a costo di un forte regresso, sostituire completamente le fonti fossili con quelle rinnovabili. Non solo per una questione economica, ma proprio per via della minor resa (e continuità, soprattutto per eolico e solare) di tali fonti.

D’altra parte questi signori sono gli stessi che continuano a premere per togliere di mezzo tutte le auto con motore endotermico, e se potessero le estinguerebbero all’istante. E pazienza se questo metterebbe a piedi milioni di persone, e ne renderebbe disoccupate diverse centinaia di migliaia, con il risultato di ridurre le emissioni di un paio di punti percentuali nella migliore delle ipotesi.

Continuano a fare catastrofismo e tacciare di negazionismo chiunque metta in evidenza questi fatti, di cui peraltro non contestano la verità. Non capendo che questo loro approccio non fa altro che aumentare la repulsione nei confronti di ciò che sostengono. In sostanza, sono peggio di un disco rotto, che per di più suonava una musica inascoltabile ai più.

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