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Riletture: non dobbiamo risolvere i casini dell’italia. il problema è l’italia

Da leggere

di GILBERTO ONETO* Sbaglia chi sostiene che i problemi dell’Italia si possano affrontare e risolvere tutti assieme. Sbaglia perché non esistono problemi comuni da affrontare, perché il problema è l’Italia. Il problema è avere messo assieme e insistere nel tenere assieme realtà diverse, incompatibili e spesso conflittuali. L’unità politica dello Stato italiano è frutto di violenza e inganno e ha richiesto 150 di violenze e inganni per essere preservata. È una operazione che è costata alle comunità della penisola un prezzo elevatissimo in vite umane, disagio economico, massacro sociale, privazione di libertà, degrado culturale e annientamento identitario. L’unità forzata e mantenuta è costata due disastrose guerre mondiali, una decina di guerre minori, sconfitte umilianti, un paio di guerre civili, l’emigrazione di massa di popoli autoctoni, l’immigrazione di massa di milioni di foresti invasori, la distruzione dell’economia, la tassazione più odiosa de
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11 COMMENTS

  1. Il nemico esterno esiste e c’è sempre stato, come dire che potremmo decidere autonomamente una volta ottenuta l’indipendenza.

  2. Sono un “sudista” incazzato. Perché da ragazzino mi hanno rifilato guerre di annessione (e di spoliazione) per guerre di liberazione, chiamandole “guerre d’indipendenza”; perché da giovane sono stato turlupinato con la “questione meridionale” in tutte le salse da politici e velinai di basso bordo che alla fine la risolvevano col pannicelli del clientelismo; perché ancora nel 3° millennio sono governato da imbecilli che vogliono “sconfiggere la povertà” per decreto, col reddito di cittadinanza; perché NON VOGLIO ESSERE AIUTATO, MA SOLO LASCIATO IN PACE, mentre la gente attorno a me baratta ogni giorno un pezzo di libertà per il brodino di un effimero “aiutino”. Mi terrorizza la ricorrente promessa del generoso politico di turno: “Non vi lasceremo soli”. Per il breve periodo sono pessimista (si salvi chi può); quanto al lungo periodo,”saremo tutti morti” (magari sepolti dai debiti).

  3. Invito i padani ad uniformarsi a comportamenti, atteggiamenti e usi che i meridionali hanno nei confronti dello stato , del governo, del fisco italiani.
    E’ autolesivo voler fare le persone per bene in un mondo di parassiti e furbi.
    O ci si adegua, o si emigra, i si crepa.

    Io spero, lo ripeto per l’ennesima volta, in un default proditorio e incontrollato, del tutto inatteso e profondo.
    Lo spero perché , concordando con Oneto, l’italia non si aggiusta.
    E’ marcia dalle fondamenta.
    Quindi mi attendo e spero che in seguito ad uno sconvolgimento importante, riguardante anche gran parte dell’europa, si possa ricostruire su basi più solide, basi costruite da sudditi liberati e incazzati che siano finalmente consapevoli di sé stessi e del significato di libertà ed autodeterminazione.

    Tanto possono fare i ceti produttivi, se determinati e impavidi.
    La sostanza è semplice.
    Fate e vivete da meridionali.
    Piangete e fottete.
    Chiedete , sempre, anche se nulla è dovuto.
    Accampate diritti, piangete miseria.
    Non pagate tasse regolarmente e rimandate a data da destinarsi.

    Un anno di ferma opposizione del genere e l’italia non sarà più un problema.

    Io ho già attuato misure individuali.
    E quindi non parlo a vanvera.

    Gli altri che sono là fuori e protestano a parole, che aspettano a passare ai fatti?

    Deve esser chiaro che da un debito, certamente taroccato nei numeri, di circa ufficialmente 2300-2500 miliardi di euro non se ne esce.
    Con una spesa pubblica corrente incoercibile, numeri anch’essi certamente taroccati, di circa 800 miliardi non si va da alcuna parte.

    Si attende di crepare d’inedia progressiva.
    Allora, molto meglio un potente default che faccia tabula rasa.
    Qualunque sia la crescita programmata, invocata, e mai ottenuta.

    • Un debito di quasi 2500 miliardi di euro ( per trascriverlo in £. ci vorrebbero 16 cifre ) sarebbe pagabile con fatica in non meno di cento anni . Evidente che a questo livello il debito non verrà mai ripagato nella sua forma , ma bensì con una inflazione gigantesca che metterà alla fame il paese.
      Se una soluzione va trovata , sarebbe bene si trovi rapidamente , in modo che fosse possibile ripartire economicamente.
      In realtà con il fardello sulla groppa di uno stato pletorico e fancazzista non ci risolleveremo mai più.
      Il sogno di una nazione del nord sembra fin troppo bello per essere vero !
      Cordiali saluti da Aldo

  4. L’articolo rappresenta una corretta fotografia della nostra situazione e dei relativi problemi.
    E dopo?
    La linea delle palme sta salendo sempre più, e i presunti boscaioli che dovevano creare delle linee tagliafuoco (a parole) si stanno ora impegnando a impiantare e concimare nuovi vivai di palme al sud per poi interrare e innestare al nord, e i risultati li conosciamo bene visto i precedenti 150 anni.
    Sono i nuovi mercanti che promettono datteri a breve termine dopo la semina.

    • Gio ma ti è venuto il pollice verde? comunque per le palme basta una bella motosega come dice ‘l Bepi!!!!!!!!!!!!!!!

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