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La “neutralizzazione sistemica” dei leader anti-establishment in Europa.

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di LUCIANO TOVAGLIERI

Negli ultimi due decenni, una serie di leader politici – spesso accomunati da posizioni anti-establishment, critiche verso l’UE, atlantismo e globalismo – sono stati eliminati fisicamente, delegittimati mediaticamente o rimossi per via giudiziaria. Non si parla necessariamente di un piano unificato, ma di una logica di autodifesa dell’ordine dominante contro figure percepite come destabilizzanti.

Caratteristiche comuni dei casi analizzati

1. Critica radicale alle strutture sovranazionali. Molti dei leader colpiti erano apertamente ostili a:
• L’integrazione europea.
• La moneta unica.
• La subalternità all’atlantismo/NATO.
• Le politiche migratorie o i valori liberal-globalisti.

2. Posizioni geopolitiche “eterodosse”. Diversi di loro avevano mostrato aperture verso potenze “non allineate” come Russia, Libia, Venezuela o Cina, mettendo in discussione gli assi di alleanza consolidati.

3. Delegittimazione giudiziaria e scandali mediatici. Spesso colpiti nei momenti di massima ascesa politica, con tempistiche sospette e una copertura mediatica amplificata da gruppi editoriali legati all’establishment.

Ecco alcuni casi emblematici:

Jörg Haider (Austria) – 2008
• Popolarissimo leader della destra populista austriaca.
• Aveva appena ottenuto il 29% dei voti.
• Morì in un incidente d’auto in circostanze opache: versione ufficiale “guida in stato di ebbrezza”, ma molti dettagli restano controversi.
• Aveva contatti con leader mediorientali (Gheddafi) e una posizione ostile all’euro.

Pim Fortuyn (Olanda) – assassinato nel 2002
• Leader carismatico e provocatorio della destra laica, anti-immigrazione e anti-establishment.
• Ucciso da un attivista ambientalista 9 giorni prima delle elezioni, in cui era dato per favorito.
• La sua morte segnò l’inizio di un lungo periodo di incertezza politica nei Paesi Bassi.

Lech Kaczyński & classe dirigente polacca – Disastro aereo di Smolensk (2010)
• 96 vittime, tra cui il presidente, alti funzionari, generali e vertici del governo.
• I dirigenti erano sovranisti, anti-Russia ma anche critici verso Bruxelles.
• Le circostanze restano dibattute: la versione ufficiale parla di errore umano, ma non mancano dubbi e teorie di copertura.

Gianluca Buonanno (Lega) – 2016
• Europarlamentare leghista molto visibile, noto per le sue posizioni sovraniste e critiche verso Bruxelles.
• Morì in un incidente stradale “anomalo” in Piemonte, in un momento di forte crescita della Lega e delle sue apparizioni mediatiche.
• Il caso fu chiuso come incidente, ma non mancarono sospetti.

Silvio Berlusconi – 2011/2013
• Costretto a dimettersi in piena crisi dello spread nel 2011, dopo pressioni evidenti da parte di BCE, Quirinale e UE.
• Poco dopo la caduta, fu condannato e interdetto dai pubblici uffici nel 2013.
• Espulso dal Senato con una velocità anomala.
• Molti analisti, anche esteri, parlano di “golpe bianco”.

Marine Le Pen – Dal 2017 in poi
• Ha subito varie azioni giudiziarie e procedimenti parlamentari (rimozione dell’immunità) durante campagne elettorali.
• Ha proposto il referendum “Frexit” e il ritiro dalla NATO.
• Azioni legali e campagne mediatiche ricorrenti hanno avuto spesso l’effetto di indebolirla nei momenti chiave.

Heinz-Christian Strache – Ibiza Gate, 2019
• Vicecancelliere austriaco, leader del FPÖ.
• Coinvolto in un video trappola girato a Ibiza da una presunta “oligarca russa”, pubblicato dalla stampa tedesca.
• Il video, rilasciato poco prima delle elezioni europee, lo ha costretto alle dimissioni.
• Diversi sospetti sul fatto che si sia trattato di un’operazione di intelligence per sabotare la destra austriaca.

Sebastian Kurz – dimissioni forzate nel 2021
• Ex enfant prodige della politica europea, leader del centrodestra austriaco.
• Ebbe un cambio di linea più sovranista e meno europeista negli ultimi anni.
• Incriminato per abuso d’ufficio in un caso mediatico-giudiziario molto amplificato.
• Lasciò il potere, con toni definitivi, nonostante un consenso ancora elevato, affermando in modo sibillino che ci teneva alla sua famiglia e voleva occuparsi di essa.

Nigel Farage – post-Brexit marginalizzazione
• Leader chiave della Brexit.
• Subì inchieste finanziarie e attacchi personali dopo l’uscita dall’UE.
• È stato oscurato politicamente e mediaticamente dopo aver portato a termine il suo obiettivo storico.

Attentato a Robert Fico – 2024
• Il premier slovacco, noto per le sue posizioni critiche verso l’UE e l’invio di armi in Ucraina, è stato colpito da diversi colpi di arma da fuoco durante un evento pubblico.
• L’attentatore è stato subito arrestato, ma la dinamica ha sollevato interrogativi: ex attivista politico, con motivazioni ideologiche ma inquadrabili in un clima di demonizzazione mediatica crescente.
• Fico aveva recentemente adottato posizioni di “non allineamento” e riaffermato la sovranità slovacca in politica estera.
• Il tentato omicidio ha avuto un forte impatto emotivo e politico nell’intera regione centro-europea.

Orbán e l’incidente della scorta motociclistica – 2024
• A margine di un evento ufficiale, una delle moto della scorta del premier ungherese Viktor Orbán è andata a schiantarsi in circostanze poco chiare.
• Inizialmente descritto come un “incidente autonomo”, sono emersi successivamente dubbi: nessuna collisione con altri veicoli, immagini parziali e versioni discordanti dei testimoni.
• Il fatto si è verificato in un momento di tensioni tra il governo ungherese e Bruxelles, dopo che Orbán aveva annunciato nuove restrizioni alle ingerenze dell’UE e dichiarato “guerra culturale” al liberalismo europeo.
• Sebbene il premier non fosse direttamente coinvolto, l’episodio è stato percepito da alcuni analisti come un segnale d’allerta o una possibile intimidazione.
Annullamento elezioni presidenziali in Romania – 2024
• Le elezioni presidenziali, che avevano registrato una forte affermazione di un candidato anti-NATO e filorusso, sono state annullate per “irregolarità procedurali” non meglio specificate.
• Le autorità elettorali e la Corte Costituzionale hanno giustificato la decisione con presunte anomalie informatiche, scatenando proteste e dubbi sulla legittimità dell’annullamento.
• Il contesto internazionale e la pressione di Bruxelles sono stati citati da osservatori indipendenti come elementi chiave nella decisione.

Arresto di Călin Georgescu – 2025
• Intellettuale e politico vicino a posizioni sovraniste e critico della NATO, già proposto in passato come possibile premier da settori conservatori.
• Arrestato con l’accusa di “propaganda filorussa e destabilizzazione nazionale”.
• L’operazione è stata accompagnata da una massiccia campagna mediatica e l’intervento dell’intelligence interna.
• Diversi analisti vedono nell’arresto una mossa preventiva per evitare la sua ascesa politica.

Criminalizzazione dell’AfD (Alternative für Deutschland) – 2024/2025
• L’Ufficio per la protezione della Costituzione ha classificato l’intero partito come “estrema destra sovversiva” e lo ha messo sotto sorveglianza.
• Alcune sezioni locali sono state sciolte e alcuni deputati incriminati per “incitamento all’odio” e “legami con gruppi eversivi”.
• L’opinione pubblica è stata preparata da mesi di inchieste giornalistiche, spesso non verificate, su presunti contatti con ambienti filorussi.
• Crescono i timori che si proceda verso un vero e proprio divieto del partito, con il rischio di marginalizzare milioni di elettori.

Conclusioni
Questi casi non dimostrano necessariamente l’esistenza di un “complotto centralizzato”, ma mostrano un modello coerente: quando forze politiche o leader si avvicinano troppo al potere pur mantenendo una linea fortemente anti-establishment, scattano dinamiche di isolamento, delegittimazione e neutralizzazione.

Il principio sembra essere la preservazione dell’ordine euro-atlantico contro ogni deviazione “sovranista”.

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2 COMMENTS

  1. Mi sa che il prossimo da mettere in riga è Sanchez.
    Come si permette di non aumentare al 5% le spese militari come chiede quel mona del panocia?

  2. Per questo la cocomera – che fino a pochi anni fa era la “porella, manco i fasci a vojono” – è diventata la cameriera di Usa/Ue e nessuno la scalza più dal potere.

    Però, una certa attività in ombra, è inevitabile. Ai tempi della guerra fredda, c’è qualche libertario o pseudo tale che si è scandalizzato dell’esistenza di “Stay Behind” (o Gladio per i nostrani)?

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