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Guerra e Stato: messaggio in bottiglia agli amici libertari o sedicenti tali

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di CARLO LOTTIERI Alcuni appunti sul libertarismo (che non è qualunque cosa uno voglia esso sia...). 1) Per un libertario, se c'è un ruolo militare per lo Stato (e non è detto che ci sia!) questo è solo in senso difensivo. Lo Stato che mi tassa può strutturare una difesa del territorio, ma non può certo intervenire in altri conflitti a centinaia di chilometri di distanza al fine di salvare vite umane o proteggere libertà e diritti, non può imporre barriere doganali e neppure aiutare un contendente. Gli aiuti e il sostegno a una delle parti in conflitto possono venire soltanto dai privati: diversamente si finisce per consegnare una cambiale in bianco alla propria classe politica. Difendere un aggredito è giuridicamente legittimo e moralmente doveroso (quando serve a prospettare un futuro migliore), ma lo Stato non ha nulla a che fare con ciò e non deve avere nulla a che fare. 2) Per un libertario, le nazioni esistono e vanno rispettate, ma esse sono davvero tali se so
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4 COMMENTS

  1. Nel caso di aggressione a uno stato, la scelta di intervenire può e deve rimanere libera. Non è detto che una comunità volontaria non possa decidere, anche attraverso dei propri rappresentanti in qualche modo scelti, di inviare armi e aiuti alla comunità aggredita. Così come in una società senza stato la polizia continuerebbe a esistere ma realmente al servizio dei cittadini e non di sé stessa. Rimane il fatto che se gli stati non esistessero ci sarebbero molti meno conflitti a causa dell’assenza relativa all’oggetto del contendere. Di utopistico c’è solo il pensiero che l’esistenza degli stati possa porre fine ai conflitti e che gli stati minimi possano rimanere tali per lungo tempo. In realtà o spariscono o diventano progressivamente sempre più invadenti fino a poter essere, magari tornare a essere, i soliti stati massimi. Nessuna controteoria in merito ha mai smentito tale assunto; ma soprattutto nessuna prassi ha evitato la conferma dello stesso assunto. Il liberista in economia, se non è lui stesso un utopista, non può che abbracciare realisticamente il libertarismo politico.

  2. Capita di vedere un branco aggredire una donna per stupro e lei bestialmente picchiata che continua a non cedere. C’è da scegliere tra intervenire in difesa con tutti i rischi che ciò comporta o, ecchediamine, adirarsi perché lei non li agevola senza ribellarsi ché gli aggressori sono più forti e poi alla fine ugualmente le toccherà cedere. Scelte individuali.
    Nel caso del conflitto in corso,”Gli aiuti e il sostegno a una delle parti in conflitto possono venire soltanto dai privati” così se adesso io “privato” mi sentissi il dovere di aiutare gli ucraini aggrediti, cosa potrei fare, spedire loro con corriere il mio fucile ad aria compressa senza la sicurezza che arrivi a destinazione o aderire ad una sottoscrizione con ancor più dubbi che i quattrini arrivino a destinazione?
    Io penso che nel caso della aggressione ad una persona, la scelta di aiutare o meno spetti alle persone presenti, nel caso di aggressione ad uno stato, la scelta del da farsi spetti agli stati.
    Come liberista io voglio uno stato minimo, non una anarchia e l’articolo mi pare utopistico.

    • Le pare utopistico perchè dovrebbe approfondire un po’. Lei, che si sente rappresentante di un mondo non utopistico, ha permesso la morte di 200.000.000 di persone da parte dello Stato, escluse le guerre ovviamente.

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