di MARCELLO CAROTI
Sembra, dagli ultimi sondaggi, che gli indipendentisti scozzesi siano riusciti a ottenere la maggioranza dei consensi per la secessione dal Regno Unito. Molta gente in Italia si chiede per quale motivo tanta gente vuole staccarsi da un’entità statale che così tanto ha contribuito alla storia del mondo e al progresso della nostra civiltà; una storia di cui si potrebbe essere orgogliosi. Questo documento vuole proporre una risposta a questa domanda. In fatti è sorprendente che una così vasta parte del popolo scozzese abbia una tale determinazione a compiere un atto così radicale che frantuma uno stato, unito da tre secoli, che non presenta disfunzioni tali da giustificare un tale gesto come potrebbe essere, ad esempio, il caso dell’Italia. Evidentemente è necessario scavare nella storia recente e analizzare con cura quello che è accaduto nel Regno Unito per dare un senso a tutto ciò. Qualcuno potrebbe pensare che si tratti di una presa di posizione che
Al dilà di ogni filosofia la domanda che ogni cittadino del Nord deve porsi è :quanto sono disposto a sacrificare (vita compresa) per liberarmi dall’oppressione di Roma ?
Se la risposta è : “quasi niente”, ci si dovrà pazientemente aspettare ( a breve) il fallimento economico dell’ intera Italia, con tutte le conseguenze del caso.
Il mio articolo intende mettere in guardia i nostri secessionisti per prendere le distanze dal movimento secessionista scozzese perché le radici politiche dei nostri movimenti sono diametralmente opposte.
E’ giusto quello che dici, se non sei disposto a rischiare non otterrai mai nulla perché la nostra è una rivoluzione e la rivoluzione che non fa danni è la rivoluzione che non c’è (come l’isola di Peter Pan). E’ per questo che bisogna fare attenzione a quello che si fa, perché i sacrifici fatti malamente portano a ulteriori disastri. E’ bene guardare prima di saltare.
francamente non mi sembra sia stato spiegato perchè l’indipendentismo scozzese non ha nulla a che vedere con il leghismo, bene inteso che ogni indipendentismo a poco a che vedere con altri indipendentismi, a meno che non ci si voglia separare dal medesimo stato tipo sardi e tirolesi, ma in questo caso è solo questione di nemico comune.
la domanda è semmai un’altra quanto il leghismo sia ancora indipendentismo: ormai si deve valutare un singolo leghista per volta tanto la gramigna si è mischiata con l’erba buona.
Giustamente si deve valutare il singolo candidato leghista prima di mettere la preferenza sulla scheda, molto giusto. Forse non sono stato chiaro nel mio articolo. L’indipendentismo scozzese è l’espressione del nichilismo socialista, loro vogliono sfasciare il Regno Unito perché sono dei maledetti sinistri. Vogliono restare attaccati alla Unione Sovietica Europea, possibilmente con l’Euro, perché appunto sono sinistri. E’ una follia! Il leader scozzese parla della schiavitù sotto Londra, un delirio! Al contrario, la Padania è schiava dell’Itaglia e la nostra liberazione sarebbe una delle più belle iniziative europee del 21o secolo. La Lega vorrebbe una Unione Europea diversa dai soviet (dico forse perché il suo programma non è affatto chiaro), comunque la Lega si batte contro tutto le follie dei moderni progressisti: omosessuali, immigrazione, tasse, statalismo. E’ esattamente l’opposto del SNP. Se questo non basta non so cosa altro dire
Sul fatto che il federalismo non sia accettato da paesi come l’Italia ed anzi preferiscano la secessione occorre dire questo: per l’Italia, Stato finto ed artificiale, l’unità non interessa affatto, basti pensare come si è sbarazzato facilmente di Dalmazia ed Istria, interessano i soldi e lo sfruttamento del territorio. Se federalismo significasse che Veneto, Lombardia e Piemonte si trattengono il residuo fiscale ( 100 miliardi pari ad 1/8 della spesa pubblica), che l’italia non può più imbottire i posti statali al nord di disoccupati ed elettori meridionali (vedi la recente faccenda degli insegnanti), allora l’Italia non dura neanche un giorno, quindi per lei federalismo e secessione sono equivalenti.
Sulla faccenda dell’Unione Socialista Europea posso dire questo: l’Europa è una colonia americana, non siamo liberi di spostare neppure uno spillo senza il loro consenso (basti vedere le sanzioni per l’Ucraina). Gli americani hanno una società molto elementare, per loro trasferirsi da Chicago a Miami non comporta alcun trauma: stessa moneta, stesse leggi, stessa lingua, stesso cibo, stessa struttura sociale a trapezio con i bianchi più o meno benestanti ed una massa di proletari con poca istruzione, molta delinquenza composta da “estranei” ovvero afroamericani e messicani.
Per gli americani tutto è nero oppure bianco, invece l’Europa è il paese delle sfumature, tanti popoli, tante lingue, tante cucine diverse, un incubo per loro, perché non ci capiscono nulla. Ed ecco che da decenni cercano di “americanizzarci”, i grattacieli, l’europa unita, la distruzione delle famiglie, delle tradizioni locali, gli spostamenti per lavoro da uno Stato all’altro e dulcis in fundo, l’immigrazione imposta, così da renderci uguali a loro.
Il federalismo è una struttura politico amministrativa diversa da un governo centralizzato. Quindi le funzioni di cui ciascun livello è responsabile devono essere soddisfatte da tasse raccolte all’interno della relativa entità e se questa entità spende troppo, lei va fallita con i suoi creditori e le altre entità non ne vengono toccate. Questo vuol dire che in Italia metà delle attuali regioni andrebbero immediatamente fallite assieme al governo centrale. Si, di fatto oggi in Italia, autonomia della Lombardia o secessione sarebbe lo stesso, l’Italia andrebbe fallita con almeno metà delle regioni. In America funziona così (più o meno) Per una spiegazione più esauriente ti invito a leggere la mia “Alternativa per l’Europa, una confederazione europea” sulla mila pagina web: https://independent.academia.edu/MarcelloCaroti Buona lettura. E’ un argomento che andrebbe studiato.