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Lega sud ausonia: riunire chi non ci sta in una confederazione

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di FRANCESCO MONTANINO*

ausoniaLa probabile ed annunciata giravolta statalista della Lega Nord, all’indomani del risultato ottenuto nella tornata elettorale per le europee, pone una serie di riflessioni sullo stato dell’indipendentismo lungo l’intera penisola.

I segnali significativi arrivati in questi mesi dal Veneto che a gran voce chiede di essere libero (sotto questo punto di vista, il processo di affrancamento dal decrepito stato itagliano è già in uno stato avanzato), uniti alla rabbia ed alla voglia di staccarsi dal fallimentare regime italiota provenienti da strati sempre più ampi della popolazione anche al Sud, rappresentano un punto di partenza  per convogliare le tante anime realmente federaliste ed indipendentiste sparse qua e là, dopo l’esperienza leghista.

Come Lega Sud Ausonia, abbiamo sempre cercato di tenere vivo il discorso convogliando il dissenso esistente in un Mezzogiorno letteralmente dissanguato da anni ed anni di mafia, camorra, mala politica, clientelismo ed affarismo, nella bandiera di un movimento che da 20 anni è un punto di riferimento importante per chi realmente vuole la libertà al di sotto del Garigliano. Subendo attacchi di ogni genere, ma andando sempre e comunque avanti, forti di un’idea – quella di un Sud indipendente ed affrancato da Roma – da cui non abbiamo mai recesso neppure di un centimetro.

Ed altrettanto abbiamo fatto con gli altri movimenti presenti nello Stivale, che hanno la nostra stessa visione, appoggiando le battaglie di sardi, siciliani, veneti, lombardi e di tutti coloro che rivendicano un diritto che è sancito dall’articolo 20 della Carta dell’ONU. Ovvero, quello dell’autodeterminazione dei popoli che non solo prevale gerarchicamente sulle norme interne, perché si tratta di diritto internazionale, ma attribuisce a qualsiasi comunità la libertà di decidere con chi stare. Sempre, comunque e dovunque!

Giusto per ricordarlo a chi pateticamente parla ancora di unità di uno stato – quello itagliano – che con questo sistema centralista mai lo è stato, né tantomeno mai lo potrà essere. Ed il cui fallimento, sotto tutti i punti di vista, è ormai stato ufficialmente accertato e documentato.

Approfittando dello spazio che qui mi viene gentilmente concesso dal direttore Gianluca Marchi, rilanciamo la necessità di chiamare a raccolta tutti veri federalisti, autonomisti ed indipendentisti verso la costruzione di una vera e propria casa comune di chi ancora persegue le idee dell’indimenticato professor Gianfranco Miglio.

Magari sotto forma di una grande convention da tenersi dopo la pausa estiva, sull’esempio di quanto già organizzato alcuni anni fa a Jesolo, per dar vita ad un grande contenitore che dia espressione a chi, deluso ed amareggiato dall’esperienza leghista, voglia avere il giusto riconoscimento dei propri ideali di libertà ed anti-statalismo.

Abbiamo dato vita da alcuni anni al soggetto politico POPOLI SOVRANI (www.popolisovrani.it). Un progetto che intende mettere insieme tutti i movimenti che vedono in Roma ladrona, il vero NEMICO da abbattere per restituire dignità e sviluppo a territori massacrati da una crisi voluta ed imposta dai poteri forti.

L’idea di una confederazione di stati organizzati sulla base di una costituzione ispirata in tutto e per tutto a quella federale svizzera, almeno personalmente, la ritengo essere una delle strade – insieme alla proclamazione dell’indipendenza – realmente percorribili, pena un abisso dalle conseguenze imprevedibili. E per questo ancora più pericoloso, per la nostra stessa sopravvivenza.

Alle prossime elezioni politiche ci sarà da fare una scelta di campo: o con gli statalisti di tutte le salse e risme (comprese quelle di un Carroccio che purtroppo, con molta probabilità,  si appresta a prendere per l’ennesima volta in giro una base composta nella sua stragrande maggioranza da persone oneste ed in buona fede), oppure con i veri federalisti ed autonomisti!

Scelta elettorale obbligata e forzata da un sistema che – è bene ricordarlo e ribadirlo – si sta sempre più arroccando, e che impone dunque che tutti questi movimenti esistenti sul territorio, si uniscano sotto un’unica bandiera.

Divisioni ed egoismi, in un momento storico irripetibile come questo, fanno solo il gioco di questo regime che altro non vuole che vederci ognuno ancorato nelle proprie posizioni. Fermo restando che, una volta mandati a casa questi satrapi, ognuno sarà libero di fare in casa propria ciò che vuole!

* Lega Sud Ausonia

 

                                                                                                            

 

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2 COMMENTS

  1. Padania non penisola nè parte del tuo “Stivale” … i cisalpini non sono italiani kosì kome i veneti, ad esempio,non sono siciliani … due mondi diversi … due kulture opposte …

    • Noi polentoni cerchiamo di mantenere i piedi per terra. Non mitizziamoci: saremo anche dei gran sgobboni, ma certe espressioni – anche recenti – della ns. “volontà popolare” lasciano alquanto perplessi. Non dimentichiamo, poi, che dalle ns. parti il partito comunista prendeva percentuali che facevano – letteralmente! – paura. Qui in Piemonte, poi, la situazione è disperata: lasciamo pure perdere il miglio verde, ché qui siamo ancora in piena maratona rossa! E l’articolo di due giorni fa del Dr. Consalez mi induce a credere che anche l’Emilia sia messa “maluccio”…

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